L’OSCURA NOTTE DELL’ANIMA parte II

Bisogna vedere come, con la gioia, la paura, l’attaccamento a ciò che si lascia e che si è già perduto per sempre, la prospettiva per il futuro, la consapevolezza che arrivare fin lì è stato duro, che sono pochi quelli che ci arrivano e che da noi ci si aspetta tanto.

Tutto questo e molto di più è legato alla domanda cruciale “che cosa fare della nostra vita”, adesso che niente più è come prima dentro di noi e che l’esistenza ci ha sconvolti talmente tanto da lasciarci storditi al punto che non abbiamo più parole per giustificarci con chi dovrebbe capirci e neanche per lamentarci.

Abbiamo tutto uno spazio vuoto adesso, dove possiamo affogare lentamente per poter uscire da un’altra parte, dove non sappiamo, né conosciamo che cosa troveremo. E questo ci spaventa, ci terrorizza talmente tanto che la paura ci gela nelle vene e ci blocca lo stomaco, tanto da farci sussultare all’idea del cambiamento totale. Poi qualcosa succede, che viene a farci stare ancora peggio e allora non abbiamo neanche più paura e ritorna il vuoto, quel vuoto temuto e spaventoso che ci sta diventando amico, perché ci sta portando al niente, quel niente che è oramai la nostra ultima spiaggia, dove nulla di ciò che è stato può essere e nulla puoi immaginare e neanche lo vuoi più fare.

E questo ti piace, è innovativo per te, è libero e giusto, non c’è niente di più giusto di questo adesso per te e tu lo sai. Quel niente comincia ad attrarti, perché tutto quello che hai ti respinge sempre di più e ne sei persino felice, perché il tutto che hai ti ha talmente disgustato che il niente in sostituzione ti pare un dono di Dio, che non vuoi rifiutare. Ma la paura e l’abitudine sono sempre in agguato, così che vuoi rimanere su questa sensazione di vuoto totale, tanto è il disgusto che il tuo mondo circostante ti procura, così come il ruolo che ti viene fatto recitare e che tu acconsenti che ti venga imposto.

Questo è bene per te, lo sai ma sai anche che non sarà indolore e che ancora per te ci sarà sofferenza e fastidio e ritardo nel tuo progetto di vita, che del resto oramai non sai più quale sia. Sei aperto a tutto, o chiuso, o vuoto, o meglio oltre tutto e stai a guardare, come se la cosa non ti interessasse più. Sai che tutto passa e che presto sarai là dove lo sguardo guarda senza soffrire e questa certezza, che piano piano diventa evidente in te, si staglia nel tuo cuore e ravviva le tue cellule.

Da qui, da questa convinzione inizia il regalo dell’oscura notte dell’anima, quello che porta la rinascita e la risurrezione. Sai che verrà, non può non venire. E l’assenza di Dio, la sua lontananza, la sua totale mancanza quasi si acquietano, per lasciare spazio a un dolce senso di quiete e remissione, di abbandono totale a quel Dio che aneli e che, oramai lo sai, ha il dovere totale di condurti nella conoscenza e nella sapienza, perché la tua tenacia nella sofferenza e la tua determinazione ti hanno reso degno di un suo sguardo e non accetti più un rifiuto come risposta.

Sei certo di questo oramai e per questo risultato hai lottato tanto, con ogni forza che hai trovato in te, cercandola per emergere da quel dolore che ti straziava l’anima e che ti rendeva inerte di fronte ai fatti devastanti della vita. Lo sai, Dio te lo deve, perché tu l’hai seguito, cercato e raggiunto tante volte in tutti i tuoi sbagli compiuti per distrazione, per paura e abitudine e perché sai che a nessuno daresti il tuo cuore come a Lui.

A nessuno, perché l’amore che provi e che doni lo indirizzi a lui, perché oramai niente ti appaga o placa la tua sofferenza se non la sua vicinanza. E per questo lui ti lascia sola, ancora un po’, perché a lui non basta che tu lo cerchi saltuariamente nella tua giornata o che voglia correre verso di lui quando stai male, lui vuole tutto da te, perché questo tu gli hai chiesto, di fonderti completamente in lui e lui sa che la tua richiesta è vera e a lui ti porta.

Non dubitare di questo, cuore mio, non dubitare mai della riuscita del tuo scopo, vivi nella certezza di ciò che è già stabilito, non ti occupare del tempo, né della gioia o della sua mancanza, non temere la sofferenza, ma rimani stabile in te, perché lì c’è Dio, lì ci sei tu e ci sono io cuore mio. Io sono te e tu sei me, noi siamo Dio. Non ti lascerò più e niente al mondo mi impedirà di identificarmi completamente in te, perché so che sei la mia vita e la mia potenza.

L’oscura notte dell’anima è solo la tua mancanza, cuore caro, tu sei il mio amore e io sono il tuo, tu sei Dio perché in te abita e io sono te perché cerco Dio. L’assenza di te mi distrugge la vita e la tua ricerca mi spinge a conoscerti sempre meglio ed a vedere con sguardo interno dove indirizzare i miei passi, dove fermarmi e dove sostare per sentire il tuo bisbiglio e vedere il tuo splendore. Tranquillo cuore mio, io adesso ho preso contatto con te, mi piaci e non smetterò di cercare il tuo calore e la tua armonia, fino a che non sarò fusa in te e con te in Dio.

Questa è una promessa, che da tempo immemorabile ti ho fatto e che adesso è arrivato il momento di mantenere. Grazie all’oscura notte dell’anima non posso evitare di farlo, perché la sofferenza mi spinge sempre più verso di te e la consapevolezza di me!

 

La paura connessa all’infanzia

Quando da bambini, fin dalla nascita, non si è stati amati e ben voluti dalle persone che più avrebbero dovuto farlo, la paura subentra al posto dell’amore e riempie quel posto nel cuore che all’amore era destinato. Non è colpa di nessuno, ma tutti hanno le proprie responsabilità. I genitori, gli istruttori, i parenti, tutti coloro che sono entrati in contatto con il piccolo e non l’hanno volutamente amato, o hanno voltato lo sguardo altrove per superficialità o per non immischiarsi.

Siamo d’accordo che l’amore è la forza che muove l’universo, tutti gli Angeli sono mossi da questa energia, ma la sua applicazione e anche il suo riconoscimento sono difficili per chi non è entrato dalla porta principale. Tutti noi umani, in un modo o in un altro, siamo coinvolti in sbagli passati che ci pesano addosso, pur non vedendoli, e che rivendicano la loro energia. Siamo circoscritti in un suolo che non è il nostro di appartenenza e che ci appesantisce il viaggio.

In quest’ottica, che naturalmente parla del karma, ciascuno di noi ha le proprie responsabilità nel non essere amato, perché qualcosa nel passato l’ha condotto in quella situazione. Per questo i genitori che non amano e i figli che non sono amati hanno qualche cosa in comune, così come chi abbandona e chi è abbandonato. Non vi risentite, spingo solo ad avere pietà e compassione anche quando si è stati delle vittime da bambini, abusati e non rispettati, perché questa è l’unica via per uscire dal disastro emotivo subito, che ci ha portati a scelte sbagliate e a incontri spiacevoli.

La compassione e la comprensione, conoscendo la profondità delle regole karmiche, portano al distacco e questo conduce all’indipendenza come essere molto più che umano. La paura che ha attanagliato il cuore di un bambino, continua ad esercitare il proprio potere sino all’età adulta e alla fine della vita, mascherata da bontà, disponibilità, riconoscenza, accomodamento e con mille altre forme che la mente umana inventa per restare nella situazione conosciuta, perché è comunque quella a cui si è abituati e perché una società di persone con problemi di paura spinge a fare così.

La paura di cui parlo è sottile e non facilmente riconoscibile, perché nasce molto indietro, nella memoria dell’esistenza attuale e di altre passate. Non è quella fisica per una situazione di pericolo reale o immaginario, ma può diventarla. È una paura di essere se stessi, perché non sappiamo neanche più chi siamo, da dove veniamo, perché siamo su questo pianeta, al di là della nostra storia personale. È una paura da mancanza di radici, che cechiamo di colmare con cose e relazioni superficiali con la parvenza d’amore. Toglie il respiro e fa sentire la mancanza di gioia e entusiasmo, qualità che appartengono all’amore.

Sentimento energetico e forza devastante, l’amore, che basta a se stesso e che colma ogni vuoto mal riempito e mal interpretato. Ma difficile da raggiungere, quando non si sono avuti esempi naturali e spontanei nell’infanzia e tanto più quando si è vissuto l’opposto, il più delle volte. Tutto però ha un senso e un motivo e esempi di Grandi con un passato travagliato ce ne sono e sono da prendere ad esempio, anche se lontani nel tempo e nello spazio, perché l’amore non ha tempo e spazio.

È la nostra visuale che deve cambiare, perché noi, anime incarnate, si possa essere liberi di essere chi siamo e di esprimere al meglio le nostre potenzialità. Il distacco per questo è fondamentale, per quanto all’inizio possa far male e per quanto la nostra mente si ribelli impaurita, perché così è stata abituata. Solo imparando a guardare gli aspetti della vita e le questioni del cuore come un passaggio evolutivo, possiamo arrivare a contattare l’amore puro che è sempre stato in sintonia col nostro cuore e che aspetta di essere liberato da ansie, dolori e dubbi, tutti legati alla paura di non essere amato, accettato e compreso, come da piccoli e in chissà quante altre vite.

È un’opera di pulizia senza aspettative, di apertura al nuovo che ci appartiene da sempre e di fede in noi, esseri divini, simili agli Dei e agli Angeli più belli. Forse anche chi ci ha non amati, delusi, aggrediti, seviziati ha paura di non essere amato ma non lo sa. Non state vicino ad esseri così, allontanatevi appena potete e schermatevi dagli influssi bassi, ma compatiteli, per potervene staccare del tutto. Forse un giorno, in questa o in un’altra vita, vicina o lontana, capiranno anche loro. Intanto capite voi e spianate la strada col vostro esempio a chi è pronto per seguirlo, aumentando i germi per una potente rinascita per tutti e tutto, per questa stupenda Madre Terra, per le sue creature più violentate e abbrutite da uomini che hanno dimenticato la potenza dell’amore. Riflettete su questa forza, circondatevi di amore, vivetelo per voi e per gli altri. Provate a ricordare che tutto ha un senso e che potete uscire da qualsiasi bassa situazione, come da un trampolino di lancio, scordando il negativo e lasciando spazio a tutto il positivo che l’amore nel vostro cuore vi porterà, perché frequenze uguali si attirano tra di loro e creano una melodia che le sovrasta e comprende. Siamo Angeli, dobbiamo solo ricordarlo.

LA COPIA DI DIO

 

Spesso succede che ogni giorno, giorno dopo giorno tu sia pressato dall’audacia di altri e dalla tua ritrosia ad essere quello che sei. Ma sappi che questo è ciò che più ti avvicina a Dio. Non fraintendere, non dico che devi o puoi considerare la tua lentezza ad emergere come un dato divino. Affermo che la tua timidezza o riservatezza in ciò che fai e dici spesso ti accomuna con le schiere angeliche, che aspettano un cenno di ringraziamento per intervenire di nuovo, come una netta richiesta prima di farlo la prima volta.

Capisci quello che ti dico, sei libero di agire spavaldamente o di andare in introspezione, ma certo questa seconda ipotesi ti accompagna con la sua consapevolezza di aver sviscerato e capito tanto prima di intervenire per esprimerti per gli altri.

Sto parlando di eventi, attività e professioni in cui esprimi al meglio ciò che sei e che sei venuto a fare. Può sembrare strano che la timidezza aiuti, ma rifletti su quanti grandi artisti e scienziati hanno preferito la riservatezza e la mancanza di grandiosità nella vita, pur di salvare il loro legame con Dio. A volte la diffusione spaventa per questo, perché non si è ancora pronti per esternare a grande livello quello che siamo di più bello. Talvolta è la paura che ci fa agire, oppure il ricordo di esistenze passate in cui siamo stati tacciati di disonesti e peggio e siamo stati perseguitati e uccisi.

Tutto ciò ci sta in un percorso di anima grande che sta ritrovando la sua integrità e che si scopre a poco a poco e con il dovuto rispetto per sé e per gli altri.

Non temere però che tutto ciò che deve accadere avverrà, al di là delle tue ritrosie e dei tuoi timori. Basta che tu sia disponibile interiormente ad agire secondo il Divino e che ti affidi alla Luce e alle sue manifestazioni. Il resto accadrà a tempo debito, non è rilevante quando, anche se per poco ti sembra di evitare di agire secondo i tuoi dettami più profondi. Non lottare con ritardi e indeterminazioni nella tua vita o in quella di altri che ti accompagnano. Semplicemente lasciali scorrere, tenendo ben presente nella memoria quello che ti si addice come essere umano che viene da lontano e che sa che deve espletare il suo dovere di Luce.

Questo è molto più importante di simposi o atteggiamenti di diffusione, che forse non sarebbero capiti se non sono fatti nel momento deciso dal Cielo. È vero che tu hai il libero arbitrio e che questo va esercitato, ma è anche vero che molto più vale l’armonia con il Cosmo che sa che cosa è meglio per te, senza conseguenze sia per te che per altri, perché queste poi le pagheresti.

Lascia fare senza premere, sii disponibile sempre ad ascoltare e a seguire la voce interiore che ti indica che cosa fare e sospendi il giudizio, o meglio accantonalo per sempre, lasciandolo trasformare in energia di ascolto rivolta al Signore del tuo cuore. È bene che tu ce l’abbia e che a Lui ti rivolga. Ti guiderà tramite gli Esseri di Luce che ti volteggiano intorno, sempre pronti ad intervenire appena li chiami e a sollecitarti, se tu gliene dai il permesso, chiamandoli e ringraziandoli per ciò che fanno.

Non temere ritardi inesistenti, pacificati con la tua incarnazione attuale e tutte quelle precedenti. Guarda a quelle ancora a venire, fulgide e splendenti perché hai fatto ciò che stai facendo, che in un tempo senza tempo vale molto di più di quanto tu possa vedere adesso nella tua vita.

Sei la copia di Dio quando ti lasci andare agli eventi mirati dall’Alto, o meglio lo rispecchi sempre più e lo rappresenti sulla Terra.

Gli angeli esultano per questo e ti si avvicinano per farti ombra al sole se ti abbaglia troppo e consentirti di assimilarlo meglio. Ti riscaldano nei momenti difficili di tristezza e ti rappresentano nelle Alte Sfere, parlando di te e dei tuoi cambiamenti e avanzamenti nella Luce. Affidati, tu sai come nel tuo cuore e sai che questa è la scelta migliore per te, l’unica che ti riporta totalmente a Casa.

LA VITA OGGI

Sai che molto tempo addietro era molto più semplice vivere e pensare di Dio. Questo veniva quasi in automatico, perché la mente non aveva tanto da fare, se non ubbidire a chi la comandava e il gioco della vita era quello di sempre. Sapere di sé, di Dio e di ciò che comanda nel mondo dell’esistenza terrena, i cinque elementi e le loro derivazioni. Tutto questo portava a conoscere se stessi come gli altri e a porre il quesito relativo all’esistenza nel modo giusto e nei momenti appropriati.

Adesso non è più possibile. Il mondo di cui parlo apparteneva ad un’epoca passata e lontana, in cui le persone erano propense ad imitare chi sapeva più di loro e dava mostra del proprio sapere in modo consapevole ed appropriato. Non può essere così nell’epoca attuale, perché chi mostra è in genere consono solo ad aumentare il proprio ego e a riflettere la luce di altri in malo modo. Così il sogno dei grandi sembra svanito in un niente di fatto, perché i momenti passati di gloria della razza umana sembrano confusi in un ricordo che non esiste neanche più, se non in pochi o come leggenda.

Il periodo attuale è pesante, non ci sono dubbi, ma volge alla fine ed è già giunta la consapevolezza in molti del proprio destino, se unito a chi sa che cosa fa. La compagnia è basilare in ciò che si compie, la compagnia di pensieri, che non ci lasciano mai, di attività consone all’essere umano, di parole che rischiarino l’anima e che portino la gioia e la consapevolezza in altri simili. Non dubitate dell’energia delle parole e di quanto incidano nell’anima a scolpire sia in bene che in pesantezze. Nel passato lontano si sapeva e non si dubitava che queste portassero al risveglio o alla morte dell’anima, perché un soffio basta a generare un incendio, che porta alla consapevolezza o alla distruzione.

Siate voi i maestri di voi stessi e prendete le parole per accerchiare o limitare le responsabilità che vi sovrastano e per redimere i vostri limiti passati in nuovi entusiasmanti esseri che adesso siete. Non considerate la vita per quello che è all’apparenza o che sembra essere stata fino ad oggi, prendete piuttosto l’entusiasmo che avete in fondo al cuore per dissipare la paura in un’onda d’amore per voi stessi e il mondo intero. Siate certi di quello che fate e dell’attività che svolgete, con la consapevolezza che avete dalle vite passate.

Risvegliate il ricordo del vissuto lontano, del pensiero più recondito e di ciò che eravate in un passato che vi ha forgiati e che rispecchia il meglio di voi. La razza umana non è finita e non è pronta per essere distrutta o dimenticata. Riprendete l’olocausto in mano e trasformatelo in un qualcosa di divino, che bruci e distrugga le vostre bassezze, passate e presenti, e che riporti al mondo attuale i vecchi albori di una vita che fu e che torna prepotentemente in questi frangenti storici difficili e polverosi di dubbi e perplessità.

Rimanete saldi, fratelli miei, stabili nelle vostre conoscenze più recondite. Non dubitate di averle e siate responsabili di quello che fate, come dei più piccoli pensieri che avete. Lasciate andare quelli che appaiono come per magia oscura, come se non avessero alcuna importanza, perché in realtà non ce l’hanno, e dirigete gli altri in modo che vi possiate consapevolizzare sempre di più in quanto uomini, donne di un’epoca di transito che rimarrà nella storia futura, come l’epoca che ha forgiato le persone più appropriate per ristabilire la pace sulla Terra e il suo volto umano.

Siate consapevoli di questo grande compito e della bellezza che vi è dietro, oltre ogni dire che provenga da parole attuali. Siate più voi di quanto lo siete mai stati in passato, più devoti al vostro sé e a quello che sviluppa da tutti noi in un fiume di luce, come un unico essere che muove le fila di tutto quanto e che permette a noi come a voi di risplendere e filtrare la luce, facendola propria e diventando un tutt’uno con lei.

Siate ciò che siete da sempre, diventatene responsabili e capaci di assistere il rinnovo del mondo, perché la vostra esperienza è tanta e le gioia che date agli occhi del cuore porta all’anima la dignità che le compete.

La vita oggi tornerà ad essere quella che era nei tempi lontani e benedetti nell’alto dei Mondi conosciuti e non. Non vi sarà dimenticanza alcuna per chi vuole essere ciò che è e fare la sua parte, svolgere il suo compito perché tempi passati tornino a brillare di luce propria anche in queste terre desolate dell’anima attuale di madre Terra.

Non vi sono risposte più appropriate di queste al momento storico che attraversate e che a tutti voi che volete la gioia fa paura ed incute timore all’anima. Ma la vita che vi aspetta è veramente in sintonia con le grandi epoche passate e le paure passate e presenti saranno svanite quando sarete completamente consapevoli di voi e di noi nell’abbraccio divino. Siate gioiosi, il mondo vi sorride nel futuro che è già iniziato e la vita di oggi sarà la più bella di quelle antiche. Credete, noi siamo qui per questo!

PAURA E DISTACCO

Il distacco è una pietra miliare nella nostra evoluzione. È indispensabile e forse la conquista più difficile che l’essere umano possa raggiungere. Amare è il motore della vita, in tutto ciò che facciamo, ma amare con distacco è divino, trasporta l’uomo su altri Piani, su livelli dove non esiste la sofferenza.

Raggiungere questo stato è tanto impegnativo quanto difficile, perché noi stessi ci opponiamo con tutte le forze al suo compimento. La nostra paura ce lo impedisce, la paura del nuovo, di perdere il conosciuto, anche se ci fa soffrire, di intraprendere strade solitarie e rischiose, di percorrere cammini impervi e imprevedibili. Messa così si può capire che nessuno voglia arrivare al distacco, ma non è solo negatività il percorso che porta a guadagnarlo. In realtà c’è molto di più, perché c’è sempre un altro aspetto da considerare, oltre a quello obbiettivo materiale, che è un dato di fatto innegabile, ma legato al momento contingente e poco oltre. E che in genere porta al ripetersi di situazioni ed eventi, perché la paura con il suo attaccamento non permette evoluzioni.

Se usciamo per un attimo dal giogo della paura, come se non ci interessasse, siamo pronti, anche se solo per quel momento, a recepire un mondo di possibilità, in cui può condurci solo il distacco dalla paura e da tutte le sue concatenazioni. In quell’attimo siamo liberi, liberi di essere, di percepire, di ascoltare, di evolvere, di intraprendere nuovi percorsi e di fare al meglio ciò per cui siamo scesi su madre Terra. In poche parole, riprendiamo il contatto con noi stessi e niente è più appagante di questo, perché lì è la nostra integrità, la nostra totalità, che nulla ha da invidiare alla sfera totale dell’universo e alla sua complessità. Questo lo si può sapere solo provandolo.

Gli scritti che lo descrivono e gli esempi che lo mostrano sono fondamentali per spingerci a cercare tale condizione, per spronarci e farci vedere che è possibile vivere nel Sé e essere se stessi quasi sempre, ma solo l’esperienza ci rende partecipi della conoscenza che già tanti hanno e dell’evoluzione della razza umana nel suo insieme. Solo sperimentare è la chiave per l’apprendimento. Tutto sta vedere che cosa decidiamo di provare. E qui si ritorna alla paura.

Fare esperienze uguali agli altri che ci stanno intorno e che formano l’ambiente in cui viviamo è la cosa più facile e allettante, perché il cammino è spianato e niente di particolarmente devastante come novità ci può succedere. Certo nessuno ci può accusare di stranezze o atteggiamenti contrari alla massa e al comando del momento. Questo è rassicurante e tutti abbiamo bisogno di sentirci sicuri. Inoltre tutti noi aneliamo all’amore, alla considerazione, all’esprimerci in modo da essere capiti, condivisi e apprezzati. E anche questo avviene facilmente se siamo sulla stessa lunghezza d’onda già impostata, che si trasporta di padre in figlio, di governo in governo, di stato in stato e società in società in un modo quasi impercettibile e devastante, perché per essere accettati noi facciamo di tutto.

Ci dimentichiamo che siamo anime, che dobbiamo ascolto al divino che è in noi, che abbiamo la responsabilità di cambiare questo mondo e renderlo migliore di come l’abbiamo trovato. Potremmo dire che ci vendiamo l’anima per pochi spiccioli, per qualche sguardo di amore presunto tale, per una vicinanza apparente, per un sostenersi a vicenda con le stampelle, senza mai guardare oltre le apparenze. Può l’essere umano, creato a somiglianza di Dio, uguale a Dio, essere soddisfatto e contento di questo?

Arriverà sempre, per tutti, il momento in cui qualche cosa non va talmente in profondità che dovremo fermarci e trovare quell’istante di pace interiore che ci porta in contatto con noi stessi e che ci fa sentire l’universo al nostro interno e noi in lui. Non c’è possibilità di fuga da ciò, perché siamo strutturati per arrivare a questo, per essere questo, perché la nostra conformazione riguarda il fisico evidente e il sottile ancora molto disatteso, ma estremamente vasto e potente. Non si può uscire dalla propria natura, si può solo evolvere. L’unica libertà di scelta che abbiamo al proposito è quando cominciare a guardare con altri occhi il solito mondo dentro e fuori di noi. Non c’è un momento migliore o peggiore, ma solo un passaggio che noi decidiamo di fare in quel momento specifico in cui siamo nella linea temporale.

E quell’attimo ne segnerà altri e altri ancora, fino ad arrivare ad uno di non ritorno nel vecchio schema di paura, attaccamento al conosciuto, avidità di volerlo continuare all’infinito, come se fosse l’unica possibilità che abbiamo. Non è così. Siamo grandi, diventati piccoli per le nostre paure, conseguenti alle scelte di ego prioritario rispetto all’amore e quindi discordanti con le leggi divine. Il nostro libero arbitrio ci ha portati a questo e il libero arbitrio, la capacità di discernere e decidere, ci riporta indietro alle origini, a casa.

Non vi è spinta che serva per questo movimento se non c’è la volontà di chi decide, non vi è suggerimento o esempio che possa aiutare chi non vuole vedere e ascoltare, ma certo tutto ciò che muove verso l’Alto e il Definito aiuta a considerare prima o poi chi siamo, da dove veniamo e dove siamo diretti. Solo non conosciamo il tempo che ciascuno di noi può impiegare per tale percorso di ritorno a casa. ‘Conosci te stesso’ c’è scritto sull’oracolo di Delfi.

Conosci il tuo percorso, la tua essenza e conoscerai il mondo. Ma come puoi, se dal mondo non ti distacchi? Dal mondo apparente del giogo che avviluppa tutti e che da uno all’altro si diffonde come un batterio che devasta silenziosamente la capacità di apprendere e verificare, fino a che non si incontra un altro batterio che ha in sé l’antidoto e che riporta un po’ di luce e calma nelle nostre teste e nel cuore. Però dobbiamo riconoscerlo o almeno percepirlo, fino ad arrivare a voler sperimentare quel nuovo modo e tentare il distacco dal vecchio obsoleto, che si è frapposto a ciò che è da sempre. Così potremo iniziare il viaggio verso casa.

Quanto durerà ancora una volta dipende da noi e dall’uso che facciamo del libero arbitrio. È una questione di tempo intraprendere il cammino diverso e proseguirlo con estrema determinazione, anche perché, una volta intrapreso, oramai tutto ci fa soffrire, o alternare avanti e indietro o fermare a lungo e poi ripartire. Ci sono infinite combinazioni di possibilità in questo, tante quante sono le vite umane sulla Terra. Ma è certo che al cammino di conoscenza e ritorno a casa dobbiamo arrivare. La storia dei grandi e dell’Universo lo dimostra, che lì dobbiamo procedere e tutti arriveremo a quel punto di contatto con noi stessi, il nostro Sé e la Creazione intera. Perché aspettare ancora e non dare adesso la possibilità a questo pianeta di evolvere con noi?

Più persone lo fanno e più ci avviciniamo alla massa critica umana necessaria per smuovere talmente tante energie da trascinare nell’evoluzione anche i più retrivi e certo da cambiare giochi e meccanismi di comportamento e controllo, perché al karma dei singoli si antepone quello globale, che amplifica le energie in un modo o in un altro. Potrebbe non essere più la paura a comandare, ma la libertà di essere divini.