IL PASSARE DEL TEMPO

Nel tempo lineare è un passaggio obbligato rispondere al trascorrere di un tempo che in realtà non esiste. Siamo costretti dalle nostre scelte ad avanzare a tentoni tra tentacoli appiccicosi che appesantiscono il nostro percorso e che danno la sensazione della gravità dell’azione e del pensiero, tanto quanto della parola.

In effetti questi potrebbero non essere così devastanti nelle loro conseguenze e così marcati nel loro peso, se fossero riportati alle origini delle loro essenze angeliche. Non propone il pensiero positivo chi ha il peso dell’esistenza innaturale per un essere che ha le ali per volare. Prima bisogna ripristinare le ali, poi il pensiero angelico e infine il volo.

Sappiate capire l’ordine delle cose da trattare e gli eventi da considerare. Agite come un ladro furtivo che ruba ogni cosa di valore per l’Aldilà e che accumula le sostanze indispensabili per risplendere di propria gloria ogni volta che si è appropriato di quella altrui. Imparate osservando e rispettando chi vi dà l’esempio sia pur in un piccolo aspetto della vita. Sappiate prendere dall’altro quello che vi risuona dentro, lasciate scorrere il resto che non vi piace, mettete in attesa ciò che per voi è troppo sul momento.

Non è un fatto di età, pesantezza o gioia imparare, è una questione di volontà e attenzione. La gioia o la pesantezza sono conseguenziali e strettamente correlate ai tipi di apprendimento e assimilazione. Più il tempo scorre lento e pesante e più il corpo ne sente il fastidio e l’impedimento a vibrare leggero. Siamo noi che percepiamo il passare del tempo a seconda di come lo affrontiamo, lo lasciamo trascorrere o lo utilizziamo.

E per questa nostra decisione siamo responsabili con le nostre scelte precedenti e attuali, con i nostri tentativi di suggerire nuove vie e strategie di esistenza a noi stessi e agli altri e con la soddisfazione che ne deriva. Siamo consapevoli di ciò che facciamo nel nostro profondo, sempre, ma non sempre vogliamo andare a vederlo. Così spostiamo l’attenzione a movimenti di superficie che neanche ci appartengono e doniamo il nostro tempo lineare ad aspetti irrilevanti o dannosi per la nostra evoluzione.

Essendo questo passaggio in terza dimensione una forma di apprendimento da noi scelta e voluta, anche se per motivi diversi, siamo tenuti a ricordarci il prima possibile da dove veniamo e dove siamo diretti, ciascuno secondo le proprie possibilità e aspettative. Una volta che inizia il procedimento di apprendimento vero e proprio, siamo tutti portati a risvegliarci dal letargo dannoso in cui eravamo stagnanti.

Comprendete che il risveglio per qualcuno può essere traumatico più che per altri. Dipende dall’intensità di lavoro che ci mettiamo e dal tipo di risveglio cercato. Più si tende verso l’Alto e le sue vette e più si è attaccati alla Sorgente e questo porta grandi sconvolgimenti ma tempi più rapidi per attuarli. Più si traccheggia o si vuole un apprendimento indolore e più la soluzione ai propri problemi arriverà lentamente nel tempo lineare e con molti dubbi.

Sta a voi, alla vostra decisione iniziale prima di nascere, al seguito che le avete dato e all’intensità che vi mettete per realizzarla. Siate in linea con le vostre ideologie di base, con ciò a cui più credete nel profondo del vostro cuore. Guardate che cosa vi aspetta se seguite lo sguardo di Dio dentro di voi e lasciate andare i dubbi. Siate più coraggiosi di fronte all’Eternità. Questo sulla Terra è un piccolo passaggio, per quanto doloroso. Verranno tempi e condizioni migliori anche qui, ma per ora dovete fare i conti con il passare del tempo pesante di ciò di cui l’avete caricato.

Cominciate l’opera di bonifica il prima possibile per quanto riguarda voi e il vostro scorrere temporale. I mezzi ci sono e vi si insegnano, se volete. Sappiate prenderli con gratitudine e realizzarli con solerzia, tutti voi che volete un mondo migliore. In tal modo rischiarirete l’aria intorno a voi e il suo passaggio temporale. Non pensate all’età, pensate ad essere e apparire quello che siete veramente. Questo è il nostro suggerimento per voi riguardo al superamento del tempo. Siate voi a distaccarvi dal tempo come viene usualmente considerato. Fate che sia il tempo a correre dietro a voi, per premiarvi ed osannare il vostro operato.

 

LA VITA OGGI

Sai che molto tempo addietro era molto più semplice vivere e pensare di Dio. Questo veniva quasi in automatico, perché la mente non aveva tanto da fare, se non ubbidire a chi la comandava e il gioco della vita era quello di sempre. Sapere di sé, di Dio e di ciò che comanda nel mondo dell’esistenza terrena, i cinque elementi e le loro derivazioni. Tutto questo portava a conoscere se stessi come gli altri e a porre il quesito relativo all’esistenza nel modo giusto e nei momenti appropriati.

Adesso non è più possibile. Il mondo di cui parlo apparteneva ad un’epoca passata e lontana, in cui le persone erano propense ad imitare chi sapeva più di loro e dava mostra del proprio sapere in modo consapevole ed appropriato. Non può essere così nell’epoca attuale, perché chi mostra è in genere consono solo ad aumentare il proprio ego e a riflettere la luce di altri in malo modo. Così il sogno dei grandi sembra svanito in un niente di fatto, perché i momenti passati di gloria della razza umana sembrano confusi in un ricordo che non esiste neanche più, se non in pochi o come leggenda.

Il periodo attuale è pesante, non ci sono dubbi, ma volge alla fine ed è già giunta la consapevolezza in molti del proprio destino, se unito a chi sa che cosa fa. La compagnia è basilare in ciò che si compie, la compagnia di pensieri, che non ci lasciano mai, di attività consone all’essere umano, di parole che rischiarino l’anima e che portino la gioia e la consapevolezza in altri simili. Non dubitate dell’energia delle parole e di quanto incidano nell’anima a scolpire sia in bene che in pesantezze. Nel passato lontano si sapeva e non si dubitava che queste portassero al risveglio o alla morte dell’anima, perché un soffio basta a generare un incendio, che porta alla consapevolezza o alla distruzione.

Siate voi i maestri di voi stessi e prendete le parole per accerchiare o limitare le responsabilità che vi sovrastano e per redimere i vostri limiti passati in nuovi entusiasmanti esseri che adesso siete. Non considerate la vita per quello che è all’apparenza o che sembra essere stata fino ad oggi, prendete piuttosto l’entusiasmo che avete in fondo al cuore per dissipare la paura in un’onda d’amore per voi stessi e il mondo intero. Siate certi di quello che fate e dell’attività che svolgete, con la consapevolezza che avete dalle vite passate.

Risvegliate il ricordo del vissuto lontano, del pensiero più recondito e di ciò che eravate in un passato che vi ha forgiati e che rispecchia il meglio di voi. La razza umana non è finita e non è pronta per essere distrutta o dimenticata. Riprendete l’olocausto in mano e trasformatelo in un qualcosa di divino, che bruci e distrugga le vostre bassezze, passate e presenti, e che riporti al mondo attuale i vecchi albori di una vita che fu e che torna prepotentemente in questi frangenti storici difficili e polverosi di dubbi e perplessità.

Rimanete saldi, fratelli miei, stabili nelle vostre conoscenze più recondite. Non dubitate di averle e siate responsabili di quello che fate, come dei più piccoli pensieri che avete. Lasciate andare quelli che appaiono come per magia oscura, come se non avessero alcuna importanza, perché in realtà non ce l’hanno, e dirigete gli altri in modo che vi possiate consapevolizzare sempre di più in quanto uomini, donne di un’epoca di transito che rimarrà nella storia futura, come l’epoca che ha forgiato le persone più appropriate per ristabilire la pace sulla Terra e il suo volto umano.

Siate consapevoli di questo grande compito e della bellezza che vi è dietro, oltre ogni dire che provenga da parole attuali. Siate più voi di quanto lo siete mai stati in passato, più devoti al vostro sé e a quello che sviluppa da tutti noi in un fiume di luce, come un unico essere che muove le fila di tutto quanto e che permette a noi come a voi di risplendere e filtrare la luce, facendola propria e diventando un tutt’uno con lei.

Siate ciò che siete da sempre, diventatene responsabili e capaci di assistere il rinnovo del mondo, perché la vostra esperienza è tanta e le gioia che date agli occhi del cuore porta all’anima la dignità che le compete.

La vita oggi tornerà ad essere quella che era nei tempi lontani e benedetti nell’alto dei Mondi conosciuti e non. Non vi sarà dimenticanza alcuna per chi vuole essere ciò che è e fare la sua parte, svolgere il suo compito perché tempi passati tornino a brillare di luce propria anche in queste terre desolate dell’anima attuale di madre Terra.

Non vi sono risposte più appropriate di queste al momento storico che attraversate e che a tutti voi che volete la gioia fa paura ed incute timore all’anima. Ma la vita che vi aspetta è veramente in sintonia con le grandi epoche passate e le paure passate e presenti saranno svanite quando sarete completamente consapevoli di voi e di noi nell’abbraccio divino. Siate gioiosi, il mondo vi sorride nel futuro che è già iniziato e la vita di oggi sarà la più bella di quelle antiche. Credete, noi siamo qui per questo!

GIOIA E DETERMINAZIONE

Comunque vada, la vita scorre e va dove deve andare per nostro karma e per scelta personale. La differenza è nel vederla e affrontarla in un modo o in un altro, è nella nostra visuale. Possiamo essere passivi e depressi, lasciarci abbattere dalle mille difficoltà della vita e arrangiarci in quello che facciamo, per sopravvivere alla meglio. Oppure possiamo prendere in mano la nostra vita e darci da fare in prima persona, per scegliere il modo di affrontarla e lasciarla scorrere.

Il karma deve fare il suo corso e le scelte fatte prima di incarnarci sono da rispettare, altrimenti le ritroveremo nell’Aldilà come incompiute e dovremo riaffrontarle in una prossima incarnazione. Ma il modo di vivere tutto ciò cambia a seconda di come usiamo l’intuito, il buon senso, il ragionamento e la pazienza. Non vi sono limiti alle sfaccettature degli atteggiamenti che possiamo prendere, ma vi sono stretti passaggi tra una scelta e l’altra. Questo delimita la differenza tra un indirizzo ed un altro e porta al cambiamento, quando necessario. La libertà di scelta che abbiamo è limitata agli eventi che dobbiamo vivere e alla capacità di utilizzare le nostre arti sviluppate nelle vite passate. È legata quindi al karma che abbiamo e ci dà la possibilità di vivere in un modo o in un altro ciò che deve accadere.

Gli indirizzi e le svolte della vita che possiamo prendere, anche queste limitate alle circostanze inevitabili, sono date essenzialmente dall’atteggiamento che abbiamo verso di essa e ciò che ci offre. Sono legati alla nostra visione interiore, che si rispecchia nel modo di osservare gli eventi e affrontarli. Questa porta ad alcune scelte o ad altre e al diverso modo di viverle. Le difficoltà sono tali per tutti, ma alcuni possono soccombere sotto il loro peso e altri darsi da fare con uno sguardo lontano. Oppure le stesse persone in certi momenti reagiscono con positività e in altri si lasciano sopraffare. C’è un motivo per tutto questo.

Il nostro percorso passato ci ha condotti qui dove siamo, proponendoci ciò che abbiamo e che possiamo scegliere. A questo dobbiamo fare attenzione. È molto più rilevante il nostro modo di scegliere che la scelta di per sé, per un discorso di evoluzione personale e come razza umana e quindi per il Cosmo intero. Un atteggiamento positivo, che guarda lontano, oltre la difficoltà del momento e che non si attacca alla sofferenza e alla delusione per commiserarsi, porta a smuovere energie ancora nascoste agli occhi umani. Energie che sono la risorsa della vita e del suo sviluppo.

Non è solo la materia che porta il comando. In realtà la direzione della vita la dà l’intenzione umana, determinata tra cuore e testa, e le forze ancora non conosciute, se non dagli yogi, si sviluppano di conseguenza e agiscono nella materia, che essendo pesante ha tempi lunghi, che richiedono fede in ciò che si sente e si decide per poter vedere i frutti. E la decisione alla lunga non può prescindere dalla gioia di voler realizzare qualche cosa di bello per noi e per gli altri.

Tanto maggiore è la nostra visuale lontana e l’entusiasmo iniziale con cui l’abbracciamo e tanta più sarà la gioia interiore che ci accompagnerà nella sua realizzazione. Ma dato che gli inconvenienti esistono, per karma, per opposizione di chi fa altre scelte, per nostre prove ancora cercate, la nostra gioia va alimentata con il ricordo delle scelte iniziali e della forza che vi abbiamo inserita. La sua presenza nella nostra mente ci libera dai dubbi, ci porta ad una visuale più ampia e ci ridona l’energia che ci ha spinti e sorretti nella scelta.

È una gioia sottile, che può non comparire all’esterno, che è schiva dal mostrarsi a tutti, ma che, nelle giuste occasioni e con le compagnie adatte, si manifesta pienamente per quello che è, un sentimento forte che spinge a trovare il bello dentro e intorno sé.

Stiamo parlando della gioia che sviluppa il coraggio di essere sempre in linea con se stessi e di guardare con uno sguardo profondo e distaccato, che a sua volta genera quella. Sono atteggiamenti che portano a condividere con gli altri la nostra capacità di fare e di pensare, di riflettere e di spronare con l’esempio, non solo con le parole. Queste anzi vengono spesso evitate o risparmiate, quando è evidente che l’ambiente è avverso e i tempi non sono pronti.

La gioia dell’anima si manifesta a tratti a chi sa vedere e si radica nel cuore puro, pronto a donarsi perché è la sua vocazione di scelta, nella consapevolezza mentale che ognuno ha il proprio percorso e a questo si deve attenere quanto più può nella materia e totalmente nella sostanza della propria interiorità. Nel comprenderla e prima ancora cercarla, la gioia si manifesta, prima in modo quasi impercettibile, poi nella profondità del nostro essere come una presenza attuale e più presente, che viene a svelarsi ai nostri occhi interiori in modo sempre più evidente, fino a divenire una compagna costante.

Così noi diventiamo tutt’uno con la gioia, non superficiale di alti e bassi, legata ad altri, alle circostanze esterne e agli oggetti, ma uno stato di essere che corrisponde a piani più elevati della coscienza, dove la consapevolezza trova l’essenza più sottile e il passeggero non ci interessa più come ricerca di vita. Ci sarà ancora, nei suoi risvolti pratici e negli eventi da affrontare, ma la luce di Maya, l’apparenza, non potrà più irretirci con i suoi flash, perché è un’altra la luce che ci attrae e lì la gioia è una presenza tanto più costante, quanto più la guardiamo.

È possibile arrivarci, da qualsiasi situazione noi si parta, perché l’abbiamo insita dentro di noi. Va solo ripulita dalle asperità della vita e dai nostri sguardi più cupi. Con l’abitudine a farlo si sottolinea la sua importanza e lei si manifesta sempre di più. Va cercata come qualche cosa di prezioso e importante, con riflessione, ragionamento, costanza e apertura di cuore. Sentendosi cercata e amata, si svelerà.    

GIOIA E NATURA

Passare in un prato è gioia, vedere le stelle e ascoltare il vento lo è. Non c’è indicazione migliore per provare gioia di stare in mezzo alla natura, essere immersi in lei, percepirla, ascoltarle. Se passate accanto a una persona e non la vedete o non sentite il suo sentire, quello che ha da dirvi, è come se lei per voi non fosse mai esistita. E questo è tragico, vuol dire che andate oltre una vostra parte senza considerarla. Ma se guardate in profondità, anche un istante, con gli occhi dell’anima, per voi quella persona esisterà sempre e un legame di aiuto reciproco potrà essere instaurato.

Non temete di essere contagiati, dipende da come lo fate, da come vi ponete. Potete vedere realtà oscene come campi dorati, ma voi siete sempre voi, neutri nel pensiero, o meglio intoccabili testimoni di ciò che è, che sanno vedere al di là delle apparenze, nel concetto stesso di divinità che tutti ci comprende. Se questo è per le persone, e lo è, immaginate quanto più sia così nei confronti della natura. Non c’è malizia in lei.

Per quanto sia stata contaminata dai nostri pensieri e dalla pesantezza delle nostre azioni e volontà, la natura racchiude l’origine della vita e la sostanza per cui siamo stati creati e continuamente lo siamo.

Contiene lo scrigno della purezza e della disponibilità, della fratellanza e dell’aspetto gioioso di tutto ciò che ci circonda. Non guardate le svolte nefaste della natura, la morte e le malattie, che anche gli animali hanno, guardate la sua essenza, la base della vita che la sostiene e che dirige tutti noi. Guardate quello che è il marcatore più puro della sostanza e che è la luce fatta essenza nella sua origine.

Osservate oltre lo sguardo fisico, percepite la fluidità della vita che è insita in ogni foglia, albero e filo d’erba. La vita che viene soffiata e insufflata nel piccolo come nel grande, nella montagna come nel ruscello e in tutto quello che la natura contiene, incluso l’uomo. Considerate la vita con distacco, non con apprensione o fretta. Mettetevi nei panni della vita stessa. Se voi foste lei, che cosa fareste? Come vi comportereste nei confronti di ciò che è e che ancora deve essere, sareste buoni, come usereste la sua energia? Tutto questo e altro ancore vi dovreste chiedere sentendo la natura intorno e dentro di voi, perché voi siete la natura. Riprendete il contatto con lei, il suo fluire in accordo con i tempi che ancora ci sono e con lo sguardo di Dio che vi guarda attraverso lei.

Sentitela viva, come è, e non le potrete più fare del male. Comprendete che lo sguardo profondo che vi unisce a lei è lo stesso che vi porta a Dio, che vi accomuna a lui. La natura è il tramite migliore e più diretto che abbiate per collegarvi con il divino e con voi stessi, con la vostra essenza più sottile che in lei si rispecchia nelle sue possibilità.

La gioia è un tutt’uno con la natura, è la sua stessa essenza. Ma noi l’abbiamo deturpata il più delle volte e ci siamo così scordati della sua meravigliosa potenza curativa. Nella natura è incluso tutto, il bene e il male, perché noi umani le abbiamo dato questa possibilità. In origine era solo luce condensata, che rispecchiava le sue possibilità e la sua grandezza. Guardiamola così nuovamente e lasciamola esprimere come vuole e può al pieno delle sue energie. Diventiamo consapevoli che siamo tramiti tra Dio e la natura e che la natura lo è tra Dio e noi.

Dobbiamo interagire e costituire il sodalizio e l’insieme che era previsto perché la Terra fosse un paradiso realizzato nella materia. Ma per far questo serve la fede e la massa critica degli abitanti del pianeta necessaria per il cambiamento. Ognuno pronto deve fare la propria parte, spingendosi sempre più in là nel considerare ciò che può essere. Mai fermarsi, pensando ‘ora sono perfetto’ o ‘non devo fare altro’. C’è sempre qualche cosa di meglio che possiamo attivare in noi come consapevolezza e che nella materia è realizzabile. I tempi sono accelerati e ci aiutano nel distacco da ciò che non ci compete più e nell’attuazione delle nostre possibilità.

La gioia è lì, risiede nella consapevolezza della nostra unicità con l’insieme, con il tutto che ci comprende e compenetra, con noi stessi e la natura, che vive in noi e tramite noi. Una natura benevola e amabile, che non ha contrasti se noi non li abbiamo. Riprendiamo la nostra forza e la capacità creativa che ci appartiene.

Siamo grandi, potenti e mai soli. Questo è ciò che sappiamo nel profondo del cuore e che la natura sempre ci mostra, se solo cominciamo ad ascoltare con l’anima che siamo in questa incarnazione. Ma dobbiamo considerare la natura per quello che è, viva, attiva, senziente e bisognosa di amore come ogni altra creatura. Non siamo mai soli e la natura lo sa. Vuole evolvere, come ognuno di noi e sta chiedendo aiuto per poterlo fare. Voi ascolterete?

La gioia risiede proprio qui, nell’ascolto dal profondo, nel dare ciò che si può, in realtà a noi stessi, perché la natura e i suoi abitanti siamo noi, con tutti gli altri, in un insieme che ci accomuna e dal quale non si può

prescindere. È vedere lo sguardo della natura più amabile e bello, anche se sta mostrando il suo lato duro, che noi l’abbiamo costretta a manifestare. La gioia è saper vedere e percepire oltre le apparenze, nella certezza del proprio sentire. Richiede lavoro e attenzione, ma la natura aiuta in questo enormemente.

CONOSCI L’AMORE

Che cosa è l’amore? È difficile a dirsi in un mondo devastato dall’odio e dalla dimenticanza delle norme più semplici di vita, in cui tutto viene stravolto e ribaltato. In un mondo così i valori umani sono dimenticati e fraintesi. Non c’è armonia e buon senso e pertanto i più semplici dettami di umanità sono persi. Vi sembra un quadro troppo catastrofico? In realtà no. Dipende da come si guarda, da come vibra il nostro cuore, da come capta il nostro sguardo. Non vi è amore se non si sa vedere, ma l’amore sempre c’è, altrimenti non ci sarebbe la vita. Anche questo può sembrare esagerato, ma non lo è.

Le due verità sono esistenti e reali entrambe, ma non possono convivere. Dove c’è l’una sparisce l’altra e l’attenzione per una porta a disattendere l’altra. È così che poco alla volta si costruisce il mondo perfetto, a suon di imperfezioni sempre minori e di maggiore consapevolezza delle nostre azioni e dei loro risultati. In questo aiuta enormemente la conoscenza del karma legato alla reincarnazione e la visione più ampia della vita, come un tutto che non si ferma con la morte, né sparisce in qualche luogo strano o lontano, ma persiste in altre forme e a livelli più sottili intorno a noi e dove noi siamo.

Se solo potessimo vedere ciò che ci circonda rimarremmo estasiati e persino abbagliati dalla sua meraviglia. Oppure terrorizzati e disgustati dalla sua bruttezza. Anche qui le due verità coesistono intorno a noi, finché siamo nella dualità, ma l’una esclude l’altra, come la notte impedisce il giorno e il giorno esclude la notte nello stesso luogo. Ma questo non impedisce che vi siano giorno e notte nello stesso momento in luoghi diversi della Terra, pertanto questo non impedisce che oscurità e luce siano ovunque ma alterne. Così è nel nostro cuore, perno centrale di tutta la nostra esistenza, che se ne sia consapevoli o no.

E da lì bisogna partire, dal cuore. Le forze oscure lo sanno, perciò lo alimentano con attaccamenti e predisposizione alla superficialità, all’arroganza come difesa del cuore, alla sessualità facile, con la protervia del possesso e del dominio, con la facilità dell’usa e getta in tutto quello che si fa. Se questo portasse gioia, andrebbe ancora bene, per un po’, per capire, per essere sicuri di noi stessi e di ciò che facciamo, perché anche la crescita dell’ego è prevista nello sviluppo umano, per poter accedere poi ad altre informazioni e crescite ben più elevate. Come si fa in una scuola, quando si passa da una classe ad un’altra.

Ma tali atteggiamenti stanno portando solo disarmonia e pesantezza ad un livello oramai divenuto insopportabile per il Cosmo e per le sue leggi armoniche. L’intoppo è previsto e così il negare l’evidenza dei fatti, che testimoniano le regole da tutti accettate all’origine, ma non è consentito l’estremo uniformarsi al proprio ego alla deriva. Non è permesso per la salvezza del mondo, nel senso che la vita si ribella, non ce la fa più e, esangue di fronte alle calamità umane continue, soccombe pur di non cedere sulla sua integrità.

Consideratelo, la Terra è un’anima a se stante, ma unita alle creature che la vivono e a tutta la realtà esistente nell’Universo. Se la natura soffre, il pensiero dell’uomo diventa inquinato dal dolore e non più responsabile pienamente di sé e di quello che gli accade, perché incapace di reagire con tutte le sue forze. Questo ci allontana dall’integrità della nostra esistenza e da quella degli altri. E questo non è tollerabile da un punto di vista evolutivo, ma è permesso fino a limiti estremi per il libero arbitrio, il patto che vi consente di esercitare il comando per verificare le vostre forze e soprattutto la vostra potenza.

Non è corretto però rispetto a colore che nell’umanità hanno già fatto il passo di evolvere alla Luce come scelta definitiva e anche questi vanno tutelati. Ma costoro, proprio perché hanno scelto l’armonia dell’amore, sanno che un sacrificio, anche grande, è necessario per adesso nella terza dimensione, perché tutti possano accedere alle regole della creazione universale, e sono disponibili a collaborare, fino a dove il loro compito li porta. Oltre cambia lo scenario e non certo tutti cambieranno modo di essere. Pochi in realtà all’inizio, molti dopo, trainati con forza da chi è avanti, tanti rimarranno ancora indietro, volutamente. E ciò va rispettato, ma non condiviso.

Se poi la pesantezza di molti porta tutto il sistema Terra indietro nell’oscurità, intesa come mancanza di espressione umana e divina, il Cosmo non può più stare a guardare e interviene prima con il proprio amore più totale, che rappresenta Dio, e poi con l’attuazione del karma di ciascuno degli artefici del gioco delle parti sulla Terra. Il karma sempre esiste e si svolge, ma in quest’epoca è prevista la sua accelerazione come tempi e questo può fare la differenza per i singoli e soprattutto per madre Terra, ciò che adesso interessa di più per l’evoluzione umana e cosmica. Se la madre soffre, capitelo, per i figli non c’è speranza, perché ne sono dipendenti e anche quando sono adulti o pensano di esserlo avranno sempre un filo conduttore che li terrà ben saldi alle loro origini. E se queste vengono disattese, tutta la loro vita ne risente, come se una casa venisse costruita senza fondamenta.

Non si rinnegano le origini, né si dimenticano, né si volta loro le spalle, se lo si fa vi saranno le conseguenze.

Queste, rispetto a madre Terra, sono la difficoltà estrema e l’impossibilità di vita, perché noi sulla Terra siamo tutt’uno con lei, che si sappia e che si accetti o no. Qui è il punto centrale dell’amore, capire l’unione, percepire il sospiro dell’altro come il nostro, sentire il suo scorrere vitale e ascoltare il battito dell’altrui cuore. Se non lo si fa con il pianeta che ci ospita e sostiene, non si fa con nessun’altro e tutte le offerte di amore eterno e duraturo, saranno solo vuote profferte, che non lasceranno il tempo che trovano. Lo peggioreranno, perché niente è neutro nella vita, tutto pende da una parte o dall’altra.

Imparare l’amore è semplice, se la volontà di sentirlo c’è e così l’umiltà di capire che non lo conosciamo ancora, solo usiamo vuote parole. Parole che diventano devastanti per le conseguenze che hanno su di noi e gli altri. Quando non vi è rispetto e consapevolezza la parola viene sminuita, ma si attiva lo stesso e crea ciò con cui la sua spinta iniziale è in linea. Così si generano delle creazioni ben diverse dalle apparenze con cui le parole sono state generate. L’amore qui è solo nella pretesa e nella presunzione di saperlo gestire.

In realtà l’amore è una forza enorme, la prima della creazione, quella che genera e distrugge tutto ciò che deve essere rigenerato, che porta sollievo e sconforto in ugual modo e che è sempre utile e conforme a se stessa. Non ci saranno mai un uomo o una donna che amano che non sono felici. Rifletteteci, può sembrare irreale, ma la chiarezza e la forza dell’amore sono devastanti per chi non le accetta e coinvolgenti in ogni atto per chi le vuole conoscere appieno. Questo niente ha a che fare con le apparenze dell’amore. Si tratta della prima forza creatrice al mondo e in tutto l’universo, la prima in noi umani e in tutte le forme di vita esistenti, certo negli animali, nel soffio del vento e nell’impetuosità del mare.

Noi siamo questa forza, dobbiamo solo imparare a ricordarlo e riprendere in mano la nostra vita da dove l’abbiamo lasciata, tutte le volte che abbiamo scambiato l’attaccamento per amore e questo per possesso, pretesa, sesso, aspettative e altro ancora che ci coccola apparentemente in tutto quello che facciamo. Non abbiamo idea della forza dell’amore. Abbiamo lasciato un tesoro immenso, per qualche cosa di falso che ha l’aspetto apparente di un gioiello, ma che al primo graffio perde la sua luminosità.

L’amore va imparato a sentire, come tutte le qualità. Va rispettato e cercato e lui si rivelerà quando meno ce l’aspettiamo, ma dobbiamo essere attenti a riconoscerlo, senza fretta e con devozione al nostro Sé interiore. Per imparare a farlo è semplice e indispensabile partire dalle basi, dalla Terra, dal nostro amato pianeta e da tutte le sue creature. Se si parte da qui, lei, la madre Terra ci aiuterà e con lei tutte le sue forze benefiche e potenti e il successo sarà assicurato.

Tutte le nostre forme di amore diverranno reali, perché saranno parte di un intero, una sola forza stravolgente e benefica che è l’amore della creazione, degli uomini, degli angeli, di Dio e di tutto il Creato.