L’OSCURA NOTTE DELL’ANIMA parte II

Bisogna vedere come, con la gioia, la paura, l’attaccamento a ciò che si lascia e che si è già perduto per sempre, la prospettiva per il futuro, la consapevolezza che arrivare fin lì è stato duro, che sono pochi quelli che ci arrivano e che da noi ci si aspetta tanto.

Tutto questo e molto di più è legato alla domanda cruciale “che cosa fare della nostra vita”, adesso che niente più è come prima dentro di noi e che l’esistenza ci ha sconvolti talmente tanto da lasciarci storditi al punto che non abbiamo più parole per giustificarci con chi dovrebbe capirci e neanche per lamentarci.

Abbiamo tutto uno spazio vuoto adesso, dove possiamo affogare lentamente per poter uscire da un’altra parte, dove non sappiamo, né conosciamo che cosa troveremo. E questo ci spaventa, ci terrorizza talmente tanto che la paura ci gela nelle vene e ci blocca lo stomaco, tanto da farci sussultare all’idea del cambiamento totale. Poi qualcosa succede, che viene a farci stare ancora peggio e allora non abbiamo neanche più paura e ritorna il vuoto, quel vuoto temuto e spaventoso che ci sta diventando amico, perché ci sta portando al niente, quel niente che è oramai la nostra ultima spiaggia, dove nulla di ciò che è stato può essere e nulla puoi immaginare e neanche lo vuoi più fare.

E questo ti piace, è innovativo per te, è libero e giusto, non c’è niente di più giusto di questo adesso per te e tu lo sai. Quel niente comincia ad attrarti, perché tutto quello che hai ti respinge sempre di più e ne sei persino felice, perché il tutto che hai ti ha talmente disgustato che il niente in sostituzione ti pare un dono di Dio, che non vuoi rifiutare. Ma la paura e l’abitudine sono sempre in agguato, così che vuoi rimanere su questa sensazione di vuoto totale, tanto è il disgusto che il tuo mondo circostante ti procura, così come il ruolo che ti viene fatto recitare e che tu acconsenti che ti venga imposto.

Questo è bene per te, lo sai ma sai anche che non sarà indolore e che ancora per te ci sarà sofferenza e fastidio e ritardo nel tuo progetto di vita, che del resto oramai non sai più quale sia. Sei aperto a tutto, o chiuso, o vuoto, o meglio oltre tutto e stai a guardare, come se la cosa non ti interessasse più. Sai che tutto passa e che presto sarai là dove lo sguardo guarda senza soffrire e questa certezza, che piano piano diventa evidente in te, si staglia nel tuo cuore e ravviva le tue cellule.

Da qui, da questa convinzione inizia il regalo dell’oscura notte dell’anima, quello che porta la rinascita e la risurrezione. Sai che verrà, non può non venire. E l’assenza di Dio, la sua lontananza, la sua totale mancanza quasi si acquietano, per lasciare spazio a un dolce senso di quiete e remissione, di abbandono totale a quel Dio che aneli e che, oramai lo sai, ha il dovere totale di condurti nella conoscenza e nella sapienza, perché la tua tenacia nella sofferenza e la tua determinazione ti hanno reso degno di un suo sguardo e non accetti più un rifiuto come risposta.

Sei certo di questo oramai e per questo risultato hai lottato tanto, con ogni forza che hai trovato in te, cercandola per emergere da quel dolore che ti straziava l’anima e che ti rendeva inerte di fronte ai fatti devastanti della vita. Lo sai, Dio te lo deve, perché tu l’hai seguito, cercato e raggiunto tante volte in tutti i tuoi sbagli compiuti per distrazione, per paura e abitudine e perché sai che a nessuno daresti il tuo cuore come a Lui.

A nessuno, perché l’amore che provi e che doni lo indirizzi a lui, perché oramai niente ti appaga o placa la tua sofferenza se non la sua vicinanza. E per questo lui ti lascia sola, ancora un po’, perché a lui non basta che tu lo cerchi saltuariamente nella tua giornata o che voglia correre verso di lui quando stai male, lui vuole tutto da te, perché questo tu gli hai chiesto, di fonderti completamente in lui e lui sa che la tua richiesta è vera e a lui ti porta.

Non dubitare di questo, cuore mio, non dubitare mai della riuscita del tuo scopo, vivi nella certezza di ciò che è già stabilito, non ti occupare del tempo, né della gioia o della sua mancanza, non temere la sofferenza, ma rimani stabile in te, perché lì c’è Dio, lì ci sei tu e ci sono io cuore mio. Io sono te e tu sei me, noi siamo Dio. Non ti lascerò più e niente al mondo mi impedirà di identificarmi completamente in te, perché so che sei la mia vita e la mia potenza.

L’oscura notte dell’anima è solo la tua mancanza, cuore caro, tu sei il mio amore e io sono il tuo, tu sei Dio perché in te abita e io sono te perché cerco Dio. L’assenza di te mi distrugge la vita e la tua ricerca mi spinge a conoscerti sempre meglio ed a vedere con sguardo interno dove indirizzare i miei passi, dove fermarmi e dove sostare per sentire il tuo bisbiglio e vedere il tuo splendore. Tranquillo cuore mio, io adesso ho preso contatto con te, mi piaci e non smetterò di cercare il tuo calore e la tua armonia, fino a che non sarò fusa in te e con te in Dio.

Questa è una promessa, che da tempo immemorabile ti ho fatto e che adesso è arrivato il momento di mantenere. Grazie all’oscura notte dell’anima non posso evitare di farlo, perché la sofferenza mi spinge sempre più verso di te e la consapevolezza di me!

 

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