L’OSCURA NOTTE DELL’ANIMA parte II

Bisogna vedere come, con la gioia, la paura, l’attaccamento a ciò che si lascia e che si è già perduto per sempre, la prospettiva per il futuro, la consapevolezza che arrivare fin lì è stato duro, che sono pochi quelli che ci arrivano e che da noi ci si aspetta tanto.

Tutto questo e molto di più è legato alla domanda cruciale “che cosa fare della nostra vita”, adesso che niente più è come prima dentro di noi e che l’esistenza ci ha sconvolti talmente tanto da lasciarci storditi al punto che non abbiamo più parole per giustificarci con chi dovrebbe capirci e neanche per lamentarci.

Abbiamo tutto uno spazio vuoto adesso, dove possiamo affogare lentamente per poter uscire da un’altra parte, dove non sappiamo, né conosciamo che cosa troveremo. E questo ci spaventa, ci terrorizza talmente tanto che la paura ci gela nelle vene e ci blocca lo stomaco, tanto da farci sussultare all’idea del cambiamento totale. Poi qualcosa succede, che viene a farci stare ancora peggio e allora non abbiamo neanche più paura e ritorna il vuoto, quel vuoto temuto e spaventoso che ci sta diventando amico, perché ci sta portando al niente, quel niente che è oramai la nostra ultima spiaggia, dove nulla di ciò che è stato può essere e nulla puoi immaginare e neanche lo vuoi più fare.

E questo ti piace, è innovativo per te, è libero e giusto, non c’è niente di più giusto di questo adesso per te e tu lo sai. Quel niente comincia ad attrarti, perché tutto quello che hai ti respinge sempre di più e ne sei persino felice, perché il tutto che hai ti ha talmente disgustato che il niente in sostituzione ti pare un dono di Dio, che non vuoi rifiutare. Ma la paura e l’abitudine sono sempre in agguato, così che vuoi rimanere su questa sensazione di vuoto totale, tanto è il disgusto che il tuo mondo circostante ti procura, così come il ruolo che ti viene fatto recitare e che tu acconsenti che ti venga imposto.

Questo è bene per te, lo sai ma sai anche che non sarà indolore e che ancora per te ci sarà sofferenza e fastidio e ritardo nel tuo progetto di vita, che del resto oramai non sai più quale sia. Sei aperto a tutto, o chiuso, o vuoto, o meglio oltre tutto e stai a guardare, come se la cosa non ti interessasse più. Sai che tutto passa e che presto sarai là dove lo sguardo guarda senza soffrire e questa certezza, che piano piano diventa evidente in te, si staglia nel tuo cuore e ravviva le tue cellule.

Da qui, da questa convinzione inizia il regalo dell’oscura notte dell’anima, quello che porta la rinascita e la risurrezione. Sai che verrà, non può non venire. E l’assenza di Dio, la sua lontananza, la sua totale mancanza quasi si acquietano, per lasciare spazio a un dolce senso di quiete e remissione, di abbandono totale a quel Dio che aneli e che, oramai lo sai, ha il dovere totale di condurti nella conoscenza e nella sapienza, perché la tua tenacia nella sofferenza e la tua determinazione ti hanno reso degno di un suo sguardo e non accetti più un rifiuto come risposta.

Sei certo di questo oramai e per questo risultato hai lottato tanto, con ogni forza che hai trovato in te, cercandola per emergere da quel dolore che ti straziava l’anima e che ti rendeva inerte di fronte ai fatti devastanti della vita. Lo sai, Dio te lo deve, perché tu l’hai seguito, cercato e raggiunto tante volte in tutti i tuoi sbagli compiuti per distrazione, per paura e abitudine e perché sai che a nessuno daresti il tuo cuore come a Lui.

A nessuno, perché l’amore che provi e che doni lo indirizzi a lui, perché oramai niente ti appaga o placa la tua sofferenza se non la sua vicinanza. E per questo lui ti lascia sola, ancora un po’, perché a lui non basta che tu lo cerchi saltuariamente nella tua giornata o che voglia correre verso di lui quando stai male, lui vuole tutto da te, perché questo tu gli hai chiesto, di fonderti completamente in lui e lui sa che la tua richiesta è vera e a lui ti porta.

Non dubitare di questo, cuore mio, non dubitare mai della riuscita del tuo scopo, vivi nella certezza di ciò che è già stabilito, non ti occupare del tempo, né della gioia o della sua mancanza, non temere la sofferenza, ma rimani stabile in te, perché lì c’è Dio, lì ci sei tu e ci sono io cuore mio. Io sono te e tu sei me, noi siamo Dio. Non ti lascerò più e niente al mondo mi impedirà di identificarmi completamente in te, perché so che sei la mia vita e la mia potenza.

L’oscura notte dell’anima è solo la tua mancanza, cuore caro, tu sei il mio amore e io sono il tuo, tu sei Dio perché in te abita e io sono te perché cerco Dio. L’assenza di te mi distrugge la vita e la tua ricerca mi spinge a conoscerti sempre meglio ed a vedere con sguardo interno dove indirizzare i miei passi, dove fermarmi e dove sostare per sentire il tuo bisbiglio e vedere il tuo splendore. Tranquillo cuore mio, io adesso ho preso contatto con te, mi piaci e non smetterò di cercare il tuo calore e la tua armonia, fino a che non sarò fusa in te e con te in Dio.

Questa è una promessa, che da tempo immemorabile ti ho fatto e che adesso è arrivato il momento di mantenere. Grazie all’oscura notte dell’anima non posso evitare di farlo, perché la sofferenza mi spinge sempre più verso di te e la consapevolezza di me!

 

ESERCIZI PER L’AMORE

Se hai bisogno di ordinare le tue idee rispetto all’amore, a come percepirlo e diffonderlo, a come riceverlo e accettarlo, se vuoi comprendere meglio il suo significato e la sua essenza, o se ritieni di non conoscerlo più o di non aver mai saputo in realtà che cosa sia, gli Angeli e gli Arcangeli ti possono aiutare, basta che tu li chiami.

Tra tutti, i Cherubini sono forse quelli che più trasportano una sensazione di amore gioioso e incondizionato, per questo spesso vengono rappresentati o si fanno vedere come bambini che giocano e scherzano. E per tale motivo mi capita, nel mio sguardo interiore, di vederli andare incontro ad un’anima trapassata che si sente sperduta e ha bisogno di aiuto per alleggerire il suo vibrare.

Sono Angeli potenti e di grande effetto, ci aiutano a conoscere e realizzare il pensiero di Dio per noi e in questo non può esserci che amore incondizionato. Rivolgere loro il pensiero ti aiuterà a sentirti subito più leggero e a sapere che ce la puoi fare, che c’è uno scopo per te nella vita e che sei capace di amarti e lasciarti amare.

Guardali giocare come bambini intorno a te, senti le loro risate spensierate, di chi sa che tutto è un gioco e a tutto c’è rimedio, perché noi siamo qui per imparare e nessuno è lasciato solo in questa difficile impresa. Immaginali nel tuo giardino, in casa tua, che ti offrono una tazza di cioccolato caldo, che data da loro ti può fare solo bene, che ti accarezzano i capelli e giocano con il lembo della tua gonna o della tua maglia, per spingerti a sorridere con loro. Troppi pensieri scuri appesantiscono la mente e rendono l’animo impossibilitato a muoversi in terreni diversi. C’è prima bisogno di una schiarita e di un soffio di energia più leggera.

I Cherubini sono magnifici in questo e anche se sono alti nella schiera degli Angeli possiamo invocarli quando ne sentiamo un sincero bisogno. Ci aiuteranno a percepire che l’amore è leggerezza innanzi tutto, anche nei momenti difficili, e che noi siamo strutturati per essere amore incarnato, nessuno escluso, basta volerlo e ricordarlo.

Se temi di non provare più amore o di non poterne avere intorno a te, se desideri una persona in particolare con cui essere in sintonia vera, puoi chiamare in special modo l’Arcangelo Chamuel, il cui nome significa ‘colui che vede Dio’ e che, in quanto tale, rappresenta e trasmette amore divino intelligente e preparato. Chamuel ci aiuta a conoscere i risvolti dell’amore, a scegliere le amicizie e gli incontri sentimentali, a rispettare la nostra essenza, a vivere ciò che il nostro cuore può donare senza farci prevaricare, a trovare la nostra strada.

Respira profondamente con calma, socchiudi gli occhi e percepisci per un momento la pace intorno a te, come se tutto si fosse fermato dalle folli corse. Ascolta dentro di te la tua necessità incombente e principale e chiama Chamuel perché riempia di rosa e verde chiaro il tuo cuore e tutto il tuo essere, avvolgendoti come una soffice nuvola che ti ingloba e si espande intorno a te. Stai in questa situazione e assapora la sensazione che ti dà. Se prima non sei riuscito a provare la pace, adesso, immerso nei colori dell’Arcangelo Chamuel, la proverai e ti sentirai rivitalizzato con nuove energie.

Chamuel ti suggerisce il da farsi, basta che tu porga il tuo orecchio interiore o che ascolti le tue percezioni. Non ti preoccupare se non ricevi subito indicazioni, ti arriveranno. Chamuel ha ascoltato la tua richiesta, ne sono una chiara indicazione la rilassatezza che è subentrata in te e la percezione che ce la puoi fare.

Stai ancora immerso nella luce rosa verde dell’Arcangelo Chamuel e continua a percepire come ti fa sentire stare nella sua protezione. Poi, quando ti senti ben sostenuto dall’abbracciato dalla sua luce e tranquillo di poter continuare la tua giornata, ringrazialo, respira con calma e apri gli occhi. Non avere fretta di risultati, continua a chiamarlo tutte le volte che ne senti il bisogno. Lui ti aiuterà e se già non hai avuto intuizioni, le avrai. Capirai che cosa devi fare, soprattutto come muoverti verso te stesso e gli altri e Chamuel ti aiuterà a mettere in pratica le indicazioni che ti farà arrivare.

LA COPIA DI DIO

 

Spesso succede che ogni giorno, giorno dopo giorno tu sia pressato dall’audacia di altri e dalla tua ritrosia ad essere quello che sei. Ma sappi che questo è ciò che più ti avvicina a Dio. Non fraintendere, non dico che devi o puoi considerare la tua lentezza ad emergere come un dato divino. Affermo che la tua timidezza o riservatezza in ciò che fai e dici spesso ti accomuna con le schiere angeliche, che aspettano un cenno di ringraziamento per intervenire di nuovo, come una netta richiesta prima di farlo la prima volta.

Capisci quello che ti dico, sei libero di agire spavaldamente o di andare in introspezione, ma certo questa seconda ipotesi ti accompagna con la sua consapevolezza di aver sviscerato e capito tanto prima di intervenire per esprimerti per gli altri.

Sto parlando di eventi, attività e professioni in cui esprimi al meglio ciò che sei e che sei venuto a fare. Può sembrare strano che la timidezza aiuti, ma rifletti su quanti grandi artisti e scienziati hanno preferito la riservatezza e la mancanza di grandiosità nella vita, pur di salvare il loro legame con Dio. A volte la diffusione spaventa per questo, perché non si è ancora pronti per esternare a grande livello quello che siamo di più bello. Talvolta è la paura che ci fa agire, oppure il ricordo di esistenze passate in cui siamo stati tacciati di disonesti e peggio e siamo stati perseguitati e uccisi.

Tutto ciò ci sta in un percorso di anima grande che sta ritrovando la sua integrità e che si scopre a poco a poco e con il dovuto rispetto per sé e per gli altri.

Non temere però che tutto ciò che deve accadere avverrà, al di là delle tue ritrosie e dei tuoi timori. Basta che tu sia disponibile interiormente ad agire secondo il Divino e che ti affidi alla Luce e alle sue manifestazioni. Il resto accadrà a tempo debito, non è rilevante quando, anche se per poco ti sembra di evitare di agire secondo i tuoi dettami più profondi. Non lottare con ritardi e indeterminazioni nella tua vita o in quella di altri che ti accompagnano. Semplicemente lasciali scorrere, tenendo ben presente nella memoria quello che ti si addice come essere umano che viene da lontano e che sa che deve espletare il suo dovere di Luce.

Questo è molto più importante di simposi o atteggiamenti di diffusione, che forse non sarebbero capiti se non sono fatti nel momento deciso dal Cielo. È vero che tu hai il libero arbitrio e che questo va esercitato, ma è anche vero che molto più vale l’armonia con il Cosmo che sa che cosa è meglio per te, senza conseguenze sia per te che per altri, perché queste poi le pagheresti.

Lascia fare senza premere, sii disponibile sempre ad ascoltare e a seguire la voce interiore che ti indica che cosa fare e sospendi il giudizio, o meglio accantonalo per sempre, lasciandolo trasformare in energia di ascolto rivolta al Signore del tuo cuore. È bene che tu ce l’abbia e che a Lui ti rivolga. Ti guiderà tramite gli Esseri di Luce che ti volteggiano intorno, sempre pronti ad intervenire appena li chiami e a sollecitarti, se tu gliene dai il permesso, chiamandoli e ringraziandoli per ciò che fanno.

Non temere ritardi inesistenti, pacificati con la tua incarnazione attuale e tutte quelle precedenti. Guarda a quelle ancora a venire, fulgide e splendenti perché hai fatto ciò che stai facendo, che in un tempo senza tempo vale molto di più di quanto tu possa vedere adesso nella tua vita.

Sei la copia di Dio quando ti lasci andare agli eventi mirati dall’Alto, o meglio lo rispecchi sempre più e lo rappresenti sulla Terra.

Gli angeli esultano per questo e ti si avvicinano per farti ombra al sole se ti abbaglia troppo e consentirti di assimilarlo meglio. Ti riscaldano nei momenti difficili di tristezza e ti rappresentano nelle Alte Sfere, parlando di te e dei tuoi cambiamenti e avanzamenti nella Luce. Affidati, tu sai come nel tuo cuore e sai che questa è la scelta migliore per te, l’unica che ti riporta totalmente a Casa.

L’AMORE OLTRE LA VITA

C’è un tempo per fare tutto, per amare e per soffrire, per collassare rispetto alla vita trascorsa e per risorgere a nuova esistenza. Ma non c’è mai un tempo per riprendere ciò che abbiamo lasciato indietro, se non sappiamo che cosa fare del nostro cuore. Quello che chiamiamo amore spesso non lo è, ma è solo un suo pallido aspetto lontano. È un modo per imparare, forse, o per traccheggiare di fronte alle responsabilità della vita o per illudersi. Non c’è sostanza senza sapere che cosa si cerca veramente e senza avere un’idea di che cosa stiamo andando a cercare.

Questo e molto altro ci indica l’amore divino e tutto ciò che nell’alto si fa per venirci incontro, ma fino a che non siamo disposti a concretizzare gli insegnamenti, questi resteranno sospesi in un etere non ancora solidificato e pertanto inesistenti da un punto di vista umano. Gli umani per imparare hanno bisogno di concretizzare ciò che percepiscono, sentono o immaginano. Per questo le loro volute rimangono tali, se non sanno come fare a realizzarle nella materia. E a questo punto interveniamo noi, sa un altro piano, con i nostri suggerimenti più spinti, quelli che arrivano solo quando state veramente male e siete disposti ad ascoltare, perché non ce le fate più. Non sempre, però, ve lo ricordate quando poi state bene o quasi. E questo complica l’apprendimento e ci spinge a realizzare di più il nostro aiuto considerando la vostra attuale situazione di dispersione di ciò che prima avete o sembravate avere imparato.

Spesso infatti, nella condizione umana, si pensa d’imparare con poco e di aver assimilato anche dimenticando, in realtà non è così. L’insegnamento arriva a destinazione quando la mente e il cuore sono in un binomio perfetto e sono in parallelo d’intenzioni, cioè raggiungono o vogliono raggiungere, anche per un attimo, la stessa meta. Lì si recepisce e il messaggio arriva. Quanto poi rimanga impresso nel cuore e nella mente dipende dal livello di ascolto di chi recepisce e dalla sua disponibilità a fare e essere insieme.

Non sempre rimane il messaggio, a volte, molto spesso, viene tenuto un po’ al caldo nel cuore, ma intanto la mente comincia ad andare per i fatti suoi altrove, fino a sbraitare talmente tanto da sopraffare la debole voce del cuore, che vorrebbe riprendere in mano la situazione. Altre volte le persone considerano l’esperienza avuta giusto come tale e niente di più e non danno la corretta importanza a ciò che hanno sperimentato e così ciò che poteva essere una svolta torna a stare nel dimenticatoio e perde di valore, perché siete voi, con la vostra attenzione che date o togliete vita alle vostre esperienze. Questo è molto importante da sapere, è la prima cosa da supporre vera quando ci vogliamo risvegliare.

Ciò che è rilevante ai vostri occhi lo diventa davvero nella vostra vita e poi nel circondario che vi riguarda e nel mondo allargato. Date rilievo a ciò che volete, dopo averlo ben deciso, e questo accadrà, si materializzerà come una sostanza inevitabile davanti al vostro sguardo, perché con la vostra indole l’avete chiamata e con la volontà l’avete plasmata. Voi cambiate ciò che vivete con la vostra disponibilità e con l’energia con cui la caricate. E ciò che mettete vi torna indietro centuplicato. Fate conto che questo sia l’amore divino insegnatovi con mille e mille esperienze, che di vita in vita si susseguono e si rincorrono, con un’infinita pazienza da parte di chi vi sostiene e vi porta inevitabilmente ad imparare.

L’unica variante è il tempo che impiegate per fare tale percorso, ma la meta è certa, perché lo spirito che anima chi vi conduce per mano è solo impregnato di amore e purezza cosmiche, quelle che sole possono risvegliare un umano, il più dormiente.  L’amore che va al di là della vita, perché la sottintende e la travalica, la uniforma e la trascende è il solo che, nella sua purezza e forte di questa, può addolcire il cuore di un uomo incancrenito nei dolori irrisolti e nelle avversità dell’esistenza non accettate.

È un amore che traspira e trasfonde armonia, compattezza d’idee e decisione totale in ciò che si fa, senza più paure del domani e dell’ignoto, perché la sua presenza è totalmente rassicurante, se solo si vuole accogliere o almeno accettare. Su questa nuova sponda di cognizione e di arrendevolezza a se stessi potete imparare quello che vi compete in quanto esseri umani, la divinità dell’amore, la sua armonia e la gioia imperitura che dona al cuore e alla mente. Non vi è differenza tra un amore così, che vibra nel cuore umano, e quello che gli Angeli provano per Dio, perché la fonte da cui provengono entrambi è la stessa e l’originalità che li accomuna risiede nella mente cosmica che ci ha uniformati a Lui. L’unica differenza può risiedere sulla durata di quello umano che, perché sia stabile e duraturo, deve aver superato molte traversie e contraddizioni e aver accettato la sua importanza e la sua evidenza agli occhi degli Angeli e di chi li ispira e invia ad aiutare chi è pronto a recepire sempre di più, fino ad accettare se stesso e la propria natura.

Così si può conoscere l’amore al di là delle cose e situazioni del momento, oltre l’apparenza e le pretese, le aspettative e le ritrosie. Un amore che è solo perché è. Nessuno può distruggere un amore così, lo può solo incentivare a manifestarsi di più in tutto il suo splendore.

IL POTERE DELLA VERITA’

C’è un potere più grande dell’amore, quando questo non è completamente puro, quello della Verità. Attenetevi al vero e mai potrà accadervi qualche cosa di male. È chiaro e evidente che coloro che hanno amato la verità hanno sofferto e patito pene indicibili, molto spesso, per non cedere alla tentazione di lasciar fare senza reagire, quando il vero era oscurato. Ma la verità alla lunga aiuta sempre, nobilita, dona un immenso coraggio, porta nella convinzione che niente e nessuno ci può ostruire il cammino.

Si tratta di capire dove vogliamo stare e quali scelte siamo arrivati a compiere. È inevitabile il cammino in salita per chi è giunto alla meta del proprio miraggio olistico, come scopo di vita e convinzione dell’anima che oramai vuole essere appagata. Non scoppia una guerra senza che ci siano morti e feriti, ugualmente non si combatte una parte di noi che non vogliamo più, senza sofferenza e distruzione di qualche cosa che avevamo costruito.

Il mondo intorno a noi ci parla sempre di quello che vogliamo veramente e che facciamo con i nostri pensieri. E se questo non ci corrisponde più è perché stiamo cambiando, ma siamo ancora nell’onda del passato che con il suo risucchio cerca di portarci indietro. Se la contrastiamo faremo più fatica che se la lasciamo fare, sapendo che poi sarà la stessa onda a riportarci avanti. Ma in tutti e due i casi torneremo a sentire ciò che cerchiamo in quel momento e ogni volta con più determinazione.

Gli specchi esseni indicano bene che cosa rappresenta per noi il mondo che ci circonda e che cosa dobbiamo impararne, perché niente è un caso e niente è avulso da ciò che siamo in ogni istante. L’importante è capirlo e avere abbastanza coraggio e determinazione per fare di noi ciò che già siamo, esseri perfetti agli occhi di Dio. Questo è il nocciolo della questione vita, imparare e suscitare negli altri la stessa voglia che noi abbiamo di andare avanti nel cammino, costi quello che costi. Questo la verità lo indica come nessun’altra qualità divina può fare.

Solo i veri, le persone che affondano le loro radici nella coscienza cosmica, possono essere di esempio nello sviluppo della vita quotidiana nella ricerca costante della equanimità reale, che porta a considerare il tuo aspetto e il mio nello stesso modo e a non distogliere lo sguardo dalla fonte di gioia uguale per tutti. Una vera giustizia può esistere solo in nome e presenza di una verità incontaminata e preservata da giochi di convenienza e conforto personale.

La verità è nobile in egual modo ovunque si manifesti, nelle mura domestiche o nei palazzi di stato, nel privato come nel pubblico. La sua esistenza rischiara la vita a chi la pratica e accompagna, perché chiarisce le idee nei momenti più bui e rassicura la coscienza ai cuori più infranti. Solo va conosciuta, scovata, cercata e per far questo ci vuole allenamento. Chi non è avvezzo a frequentarla, deve imparare, se vuole elevarsi oltre i propri limiti. Chi è uso a starle sempre vicino sa intuirla immediatamente, finché tiene lo sguardo distaccato dai fatti del quotidiano personale e del generale che lo coinvolge.

Se si desidera, ci si allena, si considera nelle più piccole cose come in quelle più grandi che ci toccano direttamente o indirettamente, la verità finirà con il cercarci lei, perché ha bisogno di persone che la amino davvero per potersi esprimere in libertà e a quel punto non ce ne potremo più distaccare, neanche volendo, perché la verità sarà entrata a far parte completamente di noi e noi saremo parte di lei. E non vorremo più allontanarcene, perché una volta conosciuta la sua fragranza e la sua potenza devastante per tutto ciò che è effimero e caduco, non sapremo più che farcene di tutto il resto se lei non c’è.

Guardate la verità per quello che è, un aspetto radioso di Dio, la conoscenza pura, una Divinità intrinseca ad ogni grande essere, lo scopo che nella vita ci porta ad essere ciò che siamo nell’amore che le appartiene e che è tutt’uno con lei, quello disinteressato e totale che porta l’anima vicina a Dio a fondersi con Lui. Non è una chimera o di difficile realizzazione, ma solo va voluta intensamente, pensata e cercata con minuziosa assiduità, in modo che volga il suo sguardo verso l’anima che la cerca talmente tanto da respirare all’unisono con lei e da porgere il proprio sguardo perché lei lo faccia diventare suo, impedendo che una visione distorta o superficiale lo possa distruggere.

La bellezza della Verità è qualche cosa che solo i cantori del Cosmo e del suo Creatore possono equiparare alla luce che la avvolge e accompagna costantemente. È impegnativa e totale, dona fama e nobiltà a chi ne diventa parte e sempre più i suoi effetti sono visibili e realizzabili in tempi vicini, grazie alle energie cosmiche che in quest’epoca di transizione si manifestano su madre Terra e che la rendono sempre più tangibile. Se prima la sua manifestazione era una speranza per i posteri, adesso sta diventando sempre più una certezza per chi la segue e onora.

Per contro chiunque continui ad offenderla e osteggiarla, sarà sempre più evidente nelle sue azioni e sempre più disonorato e facilmente svelabile. È l’era della Verità questa e di tutte le Divinità che la accompagnano.

COME ARRIVARE A DIO

Non sappiamo ancora molto di noi stessi e di tutte il nostro agire, come conseguenze e coinvolgimenti, ma sicuramente possiamo imparare a capire la progressione delle nostre azioni e l’implicazione di tutto ciò che facciamo e che desideriamo.

Un tempo lontano questo era più semplice da scoprire a da percepire, perché la vita quotidiana era impostata in modo da lasciarci percepire e comprendere molto meglio di oggi. Nel momento attuale però non è impossibile, è solo richiesta un po’ di buona volontà in più, per non distrarsi con le innumerevoli motivazioni che sempre potremmo avere e trovare.

Nell’epoca antica di migliaia di anni fa, anche 3-4 mila, ma persino molte più, vi era una specie di possibilità insita, per chi voleva, di attenersi al bene e alla verità, ma non per questo era facile. Tutto dipendeva da come si voleva agire e riprendere la nostra vita, se avevamo lasciato la via maestra. Oggi è un insieme di norme a dettare legge e a supportare la nostra esistenza, in modo da non consentirci la chiarezza di vedute.

Il negativo intorno a noi si è talmente specializzato nel tempo, da ottundere le menti e far vedere l’uso del cuore e dell’intuito insieme come una banalità o peggio una condizione inesistente.

Non che la possibilità di cadere nell’errore interpretativo e nella conseguente depressione psichica e emotiva non sia sempre esistito, ma certo nell’epoca attuale è estremamente più presente. Questo però deve interessarci molto poco, perché è quasi irrilevante il tempo che diamo per fare e disfare cose molto poco utili, se poi ci dedichiamo anima e corpo a qualche cosa di veramente intrinseco per noi. Qualche cosa che ci porti in alto, a conoscere noi stessi più di quanto si sia mai fatto prima in tutto il tempo passato a giacere nell’inutilità.

Quando il tempo passa e ci rendiamo conto di tutti gli sbagli compiuti o lasciati compiere da altri al posto nostro, ci sentiamo sopraffatti da un’onda di dimissioni spirituali che non ci fa onore, ma c’è sempre un ma. Quelle pochezze interiori che possiamo vedere invaderci la vita in tutto ciò che facciamo sono persino utili alla fine, se non le lasciamo cadere in un niente di fatto, perché ancora non ci diamo da fare. Sta a noi riprenderci la nostra esistenza.

Il rispetto per questo è fondamentale. Il rispetto per se stessi e per coloro che ci stanno accanto e ci accompagnano, per quelli che non conosciamo o che incontriamo di sfuggita e persino per quelli che ci insultano e danneggiano. E non c’è rispetto per gli altri e la vita, se non rispettiamo il nostro essere. Ma sicuramente questa è la cosa più difficile da conquistare e mettere in pratica.

Come fare allora per avere e padroneggiare un’arte che dovrebbe essere innata e spontanea e che forse lo sarebbe se non ci venisse insegnato il contrario? È facile, basta fare dal cuore tutto ciò che sentiamo in armonia con il nostro essere. Tanto facile da realizzare, quanto difficile da comprendere nelle cellule di tutto il nostro organismo. Il cuore è la chiave di volta per agire in sintonia con noi stessi e la sua comprensione è percepibile in tutto il nostro essere in forma di sensazione di pace, di benessere, distacco e visione interiore e esterna distaccata e lontana, tanto quanto presente e attuale.

Non vi sono risposte immediate che ciò che facciamo sia corretto o sbagliato, a parte quella del cuore. Se sentiamo una spinta interiore a procedere in una direzione e non in un’altra, se la nostra attenzione viene presa immediatamente da qualcuno o qualche cosa, con un sentire repentino e profondo, quella risposta è quella che sgorga dal nostro cuore. Dovremmo ascoltarla o almeno vedere dove ci porta, anziché andare oltre disattendendola o facendo addirittura il contrario, come spesso succede. Questo è molto triste, è abdicare ai propri poteri e possibilità.

Si può rimediare se lo si fa, con l’attenzione ai nostri sentimenti e alle emozioni che proviamo, considerando il nostro sentire fisico e mentale come indicatori per riprendere la via che ci consente il ritorno a casa e spingendo il nostro sguardo interiore sulle motivazioni del nostro agire e non sui meccanismi mentali che ripropongono le stesse considerazioni. Riprendendo a poco a poco il comando della nostra vita, in base al sentire più profondo e scevro di orpelli, giustificazioni, recriminazioni e lamentele, si può onorare il cuore e la sua funzione. Quest’organo così potente, che rappresenta a livello sottile tutta la nostra capacità di agire come esseri umani-divini, è pulito e pronto per fare in linea con se stesso e tutto il Cosmo, se lo ripuliamo di tutto ciò che vi abbiamo scaricato sopra.

La via al Divino è questa, lavorare su di noi e in noi, al fine di togliere quanto vi è stato aggiunto e sovrapposto, ostruendo il passaggio della verità e la consapevolezza di chi siamo. È un ritorno a casa lento, ma anche rapido in quest’epoca accelerata dalla decisione Superiore. Il risveglio è improvviso, appena si giunge al punto di rottura con il passato e i suoi pesi e la mente comincia ad essere asservita al cuore e all’intuito, riprendendo la sua sana funzione. Così di apertura in apertura, di porta in porta si giunge alla conoscenza di noi e al dominio della nostra vita, divina come tutte le altre.

LA GUERRA DI DIO

Non c’è parola che possa definire meglio dell’amore quello che Dio fa. La sostanza delle cose e la loro essenza sono racchiuse in questa piccola parola disattesa e mal considerata. Non è l’amore mondano che porta a comprendere, né quello per interesse personale mal celato, ma solo quello che guarda l’altro come parte di sé, una sua espressione grandiosa, perché ben vedibile.

Considerate che l’epoca in cui tutto si faceva per incuria, abitudine e monotonia è finita. Solo noi siamo capaci di rendercene conto completamente e in un attimo, noi che guardiamo dall’alto del mondo, con uno sguardo globale ben aperto e che risolviamo i problemi altrui in un attimo, quando c’è la vostra richiesta. Questo voi e noi è solo indicativo, per specificare e poter spiegare meglio, ma sappiamo che voi e noi siamo tutt’uno nello sguardo di Dio. E proprio di questo vi voglio parlare adesso.

Non è troppo tardi per imparare, mai lo è da un punto di vista senza tempo, ma nello scorrere del Kali Yuga (l’epoca più pesante attuale che sta finendo) e del suo movimento temporale sì lo è, perché può portare a ritardi eccessivi per accogliere il cambiamento. Questo arriverà comunque, per le forze cosmiche in atto, ma qualcuno e qualcosa potrebbero perdere l’occasione del movimento interiore definitivo. E questo costituirebbe un ritardo per gli interessati, che porterebbe a maggiori sofferenze.

Considerate che il dolore non è parte della nuova epoca iniziata. Nell’Età dell’Oro è la mente superiore che guida e che fa apprendere senza soffrire. Quando c’è l’impulso elevato alla comprensione e si vuole apprendere perché questo fa parte dell’animo umano e porta ad innalzare il livello vibrazionale di tutti, comprendere diviene un fatto naturale e privo di dolore, perché non c’è lotta. È questa che genera sofferenza, è la sua mancanza di allineamento con il divino che è in tutti noi.

Abolendo la lotta, dimenticandone persino l’esistenza, l’uomo può rigenerare le sue cellule stanche e riprendere il cammino che gli compete, in una nuova visuale, in cui la lotta non c’è neanche come ricordo. Le affermazioni positive la sostituiscono e il percorso della memoria di ciò che siamo ed è riempie il suo vuoto. È una guerra questa che conduce al successo senza morti e feriti. È la sostituzione del cambiamento in atto con la certezza della consapevolezza che porta a conoscere.

Tutti gli esseri umani e viventi devono sapere chi sono, da dove vengono e dove vanno, perché ci deve essere uno sprone e uno scopo in tutto quello che si fa. La sua mancanza porta a confusione, perdite di tempo, paura di agire, in memoria di vecchi dolori che si stagliano nell’anima e che danno il senso di vacuità delle cose. In poche parole ci rende schiavi del niente, del fare ripetitivo e tempestoso della vita corrente, che non si ferma a riflettere.

Al contrario, la consapevolezza di avere un fine attento a noi, e dal quale non prescindiamo ma con cui siamo un insieme totale, ci spinge a considerare la nostra vita per quello che è, un’esperienza di apprendimento evolutivo globale, che comprende tutti e tutto. E tale comprensione avviene particolarmente bene in assenza di emozioni negative, quando la mente è portata a considerare i lati benefici dell’esistenza e non a creare quelli ostacolanti. Si torna qui, al discorso dell’ostacolo, che caratterizza quest’epoca in finire del Kali Yuga, la più pesante di tutte, che ha avuto la sua motivazione, far capire fin dove possibile attraverso lo sbaglio, la dissonanza e la sofferenza, tutte espressioni della lotta, l’allontanamento dalla Sorgente comune, e della dualità che ne consegue.

È stata una libera scelta umana sperimentare con tecniche da lei create o prese in prestito da altri più evoluti nei mezzi ma non nell’interiorità. Siamo uniti al Cosmo intero, che è abitato da esseri di infinite diversità, legati dal filo conduttore dell’amore e della creazione nella loro base, ma non tutti nelle loro espressioni. Pertanto la scelta di accompagnarsi con alcuni o piuttosto con altri determina la nostra evoluzione o involuzione, sia pur temporanea o apparente.

Si può progredire con lo sguardo al Divino e l’animo puro, così come arraffando conoscenze e sapere di altri, senza il supporto spirituale. Considerando che questo è il motore della conoscenza cosmica e della sua applicazione nella materia, come i Grandi sanno, si capisce che non si possa evolvere veramente se non con il cuore. Questo è la base della crescita e porta a considerare gli altri per quello che sono, nostre espressioni realizzate in vitro dalla potenza della nostra mente ed espresse in concreto dalle forze della natura e cosmiche che ci sovrastano e ci accompagnano.

La guerra di Dio è la conoscenza dei meccanismi che ci muovono e che possiamo usare per crescere e creare senza lotta, riflettendo che tutti ci muoviamo in tutte le direzioni, fino a che non ne abbiamo privilegiata una che contempli e incameri le altre in un modo nuovo. Quello della scoperta dell’antico sempre esistente, il fluire della vita, senza ostacoli frapposti da noi stessi che vogliamo verificarci a ogni passo, perché non ancora soddisfatti di come siamo.

Rinunciamo ad osteggiare, a piangere su ciò che abbiamo fatto o non fatto. Non torna indietro il passato, ma può confluire in un futuro migliore, dove la lotta lascia il passo alla gioia di essere, con la consapevolezza di ciò. È impagabile la sua sensazione e senza paragoni. È questo prendere la scelta divina della consapevolezza che siamo tutti uno, è la guerra dell’amore insito in ciascuno di noi, dove il cuore ci comanda con l’intelligenza del sapere intuitivo, che è unito al Superiore e in Lui a tutti e pertanto sa che cosa è il meglio per ciascuno e l’insieme.