LA COPIA DI DIO

 

Spesso succede che ogni giorno, giorno dopo giorno tu sia pressato dall’audacia di altri e dalla tua ritrosia ad essere quello che sei. Ma sappi che questo è ciò che più ti avvicina a Dio. Non fraintendere, non dico che devi o puoi considerare la tua lentezza ad emergere come un dato divino. Affermo che la tua timidezza o riservatezza in ciò che fai e dici spesso ti accomuna con le schiere angeliche, che aspettano un cenno di ringraziamento per intervenire di nuovo, come una netta richiesta prima di farlo la prima volta.

Capisci quello che ti dico, sei libero di agire spavaldamente o di andare in introspezione, ma certo questa seconda ipotesi ti accompagna con la sua consapevolezza di aver sviscerato e capito tanto prima di intervenire per esprimerti per gli altri.

Sto parlando di eventi, attività e professioni in cui esprimi al meglio ciò che sei e che sei venuto a fare. Può sembrare strano che la timidezza aiuti, ma rifletti su quanti grandi artisti e scienziati hanno preferito la riservatezza e la mancanza di grandiosità nella vita, pur di salvare il loro legame con Dio. A volte la diffusione spaventa per questo, perché non si è ancora pronti per esternare a grande livello quello che siamo di più bello. Talvolta è la paura che ci fa agire, oppure il ricordo di esistenze passate in cui siamo stati tacciati di disonesti e peggio e siamo stati perseguitati e uccisi.

Tutto ciò ci sta in un percorso di anima grande che sta ritrovando la sua integrità e che si scopre a poco a poco e con il dovuto rispetto per sé e per gli altri.

Non temere però che tutto ciò che deve accadere avverrà, al di là delle tue ritrosie e dei tuoi timori. Basta che tu sia disponibile interiormente ad agire secondo il Divino e che ti affidi alla Luce e alle sue manifestazioni. Il resto accadrà a tempo debito, non è rilevante quando, anche se per poco ti sembra di evitare di agire secondo i tuoi dettami più profondi. Non lottare con ritardi e indeterminazioni nella tua vita o in quella di altri che ti accompagnano. Semplicemente lasciali scorrere, tenendo ben presente nella memoria quello che ti si addice come essere umano che viene da lontano e che sa che deve espletare il suo dovere di Luce.

Questo è molto più importante di simposi o atteggiamenti di diffusione, che forse non sarebbero capiti se non sono fatti nel momento deciso dal Cielo. È vero che tu hai il libero arbitrio e che questo va esercitato, ma è anche vero che molto più vale l’armonia con il Cosmo che sa che cosa è meglio per te, senza conseguenze sia per te che per altri, perché queste poi le pagheresti.

Lascia fare senza premere, sii disponibile sempre ad ascoltare e a seguire la voce interiore che ti indica che cosa fare e sospendi il giudizio, o meglio accantonalo per sempre, lasciandolo trasformare in energia di ascolto rivolta al Signore del tuo cuore. È bene che tu ce l’abbia e che a Lui ti rivolga. Ti guiderà tramite gli Esseri di Luce che ti volteggiano intorno, sempre pronti ad intervenire appena li chiami e a sollecitarti, se tu gliene dai il permesso, chiamandoli e ringraziandoli per ciò che fanno.

Non temere ritardi inesistenti, pacificati con la tua incarnazione attuale e tutte quelle precedenti. Guarda a quelle ancora a venire, fulgide e splendenti perché hai fatto ciò che stai facendo, che in un tempo senza tempo vale molto di più di quanto tu possa vedere adesso nella tua vita.

Sei la copia di Dio quando ti lasci andare agli eventi mirati dall’Alto, o meglio lo rispecchi sempre più e lo rappresenti sulla Terra.

Gli angeli esultano per questo e ti si avvicinano per farti ombra al sole se ti abbaglia troppo e consentirti di assimilarlo meglio. Ti riscaldano nei momenti difficili di tristezza e ti rappresentano nelle Alte Sfere, parlando di te e dei tuoi cambiamenti e avanzamenti nella Luce. Affidati, tu sai come nel tuo cuore e sai che questa è la scelta migliore per te, l’unica che ti riporta totalmente a Casa.

COME ARRIVARE A DIO

Non sappiamo ancora molto di noi stessi e di tutte il nostro agire, come conseguenze e coinvolgimenti, ma sicuramente possiamo imparare a capire la progressione delle nostre azioni e l’implicazione di tutto ciò che facciamo e che desideriamo.

Un tempo lontano questo era più semplice da scoprire a da percepire, perché la vita quotidiana era impostata in modo da lasciarci percepire e comprendere molto meglio di oggi. Nel momento attuale però non è impossibile, è solo richiesta un po’ di buona volontà in più, per non distrarsi con le innumerevoli motivazioni che sempre potremmo avere e trovare.

Nell’epoca antica di migliaia di anni fa, anche 3-4 mila, ma persino molte più, vi era una specie di possibilità insita, per chi voleva, di attenersi al bene e alla verità, ma non per questo era facile. Tutto dipendeva da come si voleva agire e riprendere la nostra vita, se avevamo lasciato la via maestra. Oggi è un insieme di norme a dettare legge e a supportare la nostra esistenza, in modo da non consentirci la chiarezza di vedute.

Il negativo intorno a noi si è talmente specializzato nel tempo, da ottundere le menti e far vedere l’uso del cuore e dell’intuito insieme come una banalità o peggio una condizione inesistente.

Non che la possibilità di cadere nell’errore interpretativo e nella conseguente depressione psichica e emotiva non sia sempre esistito, ma certo nell’epoca attuale è estremamente più presente. Questo però deve interessarci molto poco, perché è quasi irrilevante il tempo che diamo per fare e disfare cose molto poco utili, se poi ci dedichiamo anima e corpo a qualche cosa di veramente intrinseco per noi. Qualche cosa che ci porti in alto, a conoscere noi stessi più di quanto si sia mai fatto prima in tutto il tempo passato a giacere nell’inutilità.

Quando il tempo passa e ci rendiamo conto di tutti gli sbagli compiuti o lasciati compiere da altri al posto nostro, ci sentiamo sopraffatti da un’onda di dimissioni spirituali che non ci fa onore, ma c’è sempre un ma. Quelle pochezze interiori che possiamo vedere invaderci la vita in tutto ciò che facciamo sono persino utili alla fine, se non le lasciamo cadere in un niente di fatto, perché ancora non ci diamo da fare. Sta a noi riprenderci la nostra esistenza.

Il rispetto per questo è fondamentale. Il rispetto per se stessi e per coloro che ci stanno accanto e ci accompagnano, per quelli che non conosciamo o che incontriamo di sfuggita e persino per quelli che ci insultano e danneggiano. E non c’è rispetto per gli altri e la vita, se non rispettiamo il nostro essere. Ma sicuramente questa è la cosa più difficile da conquistare e mettere in pratica.

Come fare allora per avere e padroneggiare un’arte che dovrebbe essere innata e spontanea e che forse lo sarebbe se non ci venisse insegnato il contrario? È facile, basta fare dal cuore tutto ciò che sentiamo in armonia con il nostro essere. Tanto facile da realizzare, quanto difficile da comprendere nelle cellule di tutto il nostro organismo. Il cuore è la chiave di volta per agire in sintonia con noi stessi e la sua comprensione è percepibile in tutto il nostro essere in forma di sensazione di pace, di benessere, distacco e visione interiore e esterna distaccata e lontana, tanto quanto presente e attuale.

Non vi sono risposte immediate che ciò che facciamo sia corretto o sbagliato, a parte quella del cuore. Se sentiamo una spinta interiore a procedere in una direzione e non in un’altra, se la nostra attenzione viene presa immediatamente da qualcuno o qualche cosa, con un sentire repentino e profondo, quella risposta è quella che sgorga dal nostro cuore. Dovremmo ascoltarla o almeno vedere dove ci porta, anziché andare oltre disattendendola o facendo addirittura il contrario, come spesso succede. Questo è molto triste, è abdicare ai propri poteri e possibilità.

Si può rimediare se lo si fa, con l’attenzione ai nostri sentimenti e alle emozioni che proviamo, considerando il nostro sentire fisico e mentale come indicatori per riprendere la via che ci consente il ritorno a casa e spingendo il nostro sguardo interiore sulle motivazioni del nostro agire e non sui meccanismi mentali che ripropongono le stesse considerazioni. Riprendendo a poco a poco il comando della nostra vita, in base al sentire più profondo e scevro di orpelli, giustificazioni, recriminazioni e lamentele, si può onorare il cuore e la sua funzione. Quest’organo così potente, che rappresenta a livello sottile tutta la nostra capacità di agire come esseri umani-divini, è pulito e pronto per fare in linea con se stesso e tutto il Cosmo, se lo ripuliamo di tutto ciò che vi abbiamo scaricato sopra.

La via al Divino è questa, lavorare su di noi e in noi, al fine di togliere quanto vi è stato aggiunto e sovrapposto, ostruendo il passaggio della verità e la consapevolezza di chi siamo. È un ritorno a casa lento, ma anche rapido in quest’epoca accelerata dalla decisione Superiore. Il risveglio è improvviso, appena si giunge al punto di rottura con il passato e i suoi pesi e la mente comincia ad essere asservita al cuore e all’intuito, riprendendo la sua sana funzione. Così di apertura in apertura, di porta in porta si giunge alla conoscenza di noi e al dominio della nostra vita, divina come tutte le altre.