“IL MANUALE Reincarnazione Karma Patto Prenatale” i SEMINARI

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Nel mio lavoro di operatrice olistica vedo l’importanza della consapevolezza in ognuno di noi. E del resto lo si vede sempre più in ogni aspetto della vita, specialmente in questo periodo storico, così complesso per tutti.
Contribuire alla ricerca della consapevolezza per ognuno di noi è ciò che mi muove a fare Seminari ed a scrivere libri.
Sono convinta che, oltre ad un lavoro personale di introspezione, sia necessario anche un percorso di apprendimento e studio per conoscere, considerare ed applicare le proprie capacità e facoltà psichiche.
A tale scopo sono finalizzati il mio ultimo libro pubblicato, “Il Manuale Reincarnazione Karma Patto Prenatale” e i vari Seminari da me proposti.
È diventato indispensabile conoscere le leggi che regolano la Reincarnazione, il Karma, il soggiorno nell’Aldilà, gli accordi presi prima di nascere, con il Patto Prenatale e prima ancora con il Patto Originario, le Forme Pensiero, le Egregore e tutto ciò che rientra in queste leggi.
È sempre stata molto utile la loro conoscenza, ma in quest’epoca ritengo che sia diventata inevitabile, se vogliamo arrivare ad utilizzare le nostre potenzialità al meglio, per una vita in armonia per noi e gli altri.
Tutto il nostro cammino di anime prevede il superamento del karma e la realizzazione di uno scopo personale preciso.

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In questa epoca accelerata di fine Kali Yuga e di inizio dell’Età dell’Oro, tutti noi siamo chiamati a decidere per il futuro personale e dell’umanità intera, di cui, in un modo od in altro, con il nostro comportamento, siamo parte attiva.
Se vogliamo essere in linea con le aspettative migliori per madre Terra e per tutti i suoi abitanti, dobbiamo incentivare la nostra preparazione e messa in pratica di esseri umani consapevoli.
I Seminari da me tenuti sono strutturati a tale fine, in modo semplice, chiaro, con molte slide che aiutano a focalizzare i punti dell’apprendimento ed approfondimento e con diversi Esercizi Meditativi per ciascun Seminario, che fanno sperimentare quanto spiegato.
Gli Esercizi Meditativi aiutano ad individuare alcuni aspetti personali di vite passate e di altri livelli più sottili, come il soggiorno nell’Aldilà, importanti per la vita attuale adesso ed aiutano ad aprire ed allenare le proprie facoltà psichiche, al fine di essere sempre più indipendenti nella ricerca di ciò che ci riguarda.
A tutto ciò sono finalizzati i Seminari ed “Il Manuale Reincarnazione Karma Patto Prenatale”, impostato con le stesse semplici e chiare modalità dei Seminari, in modo da essere, come è, una guida nel mondo complesso ed articolato della Reincarnazione e di tutto ciò che a questa è collegato.
Nella Conferenza di presentazione saranno individuati i punti di collegamento tra un aspetto e l’altro di quelli sopra indicati e sarà svolto un Esercizio Meditativo pratico di contatto con il mondo sottile.

Presentazione Corso Reincarnazione Karma Patto Prenatale

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La Reincarnazione è un argomento essenziale da conoscere e comprendere, soprattutto in quest’epoca di grandi avanzamenti. Se ne parla sempre di più, come è giusto che sia, ma è importante farlo il più correttamente e chiaramente possibile. La Reincarnazione riguarda il Karma, il Patto Prenatale, il Patto Prenatale Originario, il Distacco dal Corpo ed il Soggiorno nell’Aldilà. Comprende vari meccanismi ed infinite sfumature di sviluppo, esplicazione e trasformazione del Karma e di ciò che comporta. L’Età dell’Oro, il Satya Yuga, avanza a grande velocità e coloro, che vogliono entrare a farne parte e contribuire alla sua affermazione, hanno bisogno di strumenti pratici di conoscenza e riflessione. Si entra nell’Età dell’Oro singolarmente, con consapevolezza e responsabilità della propria vita. Per essere responsabili e consapevoli di ciò che accade e facciamo accadere, dobbiamo conoscere le leggi fondamentali che regolano l’esistenza. Se vogliamo, possiamo imparare a lavorare in sintonia con le leggi della Reincarnazione e del Karma e diventare più partecipi al nostro sviluppo ed a quello dell’umanità intera.

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Il Corso è orientato a tal fine, perché chiunque sia interessato abbia la possibilità di apprendere, rivedere ed approfondire questioni che lo riguardano direttamente e che coinvolgono la sua vita e quella dei suoi cari, oltre che di ogni abitante di madre Terra. È un Corso pratico, che parla di aspetti sottili, presenti nella quotidianità di ciascuno di noi e pertanto concreti ed importanti come quelli più evidenti a livello materiale. La Conferenza di presentazione del Corso introduce argomenti come Reincarnazione, Karma, Patto Prenatale, Distacco dal Corpo, Aldilà, Akasha, Legami Karmici e Nodi Karmici, in modo da poter offrire un’idea più chiara dei contenuti trattati. Tali ed altri argomenti verranno sviluppati durante il Corso stesso, nel quale ad ogni aspetto trattato verranno abbinati uno o due Esercizi Meditativi, per aiutare chi li attua a sviluppare le facoltà psichiche, ad entrare in contatto con il Mondo Sottile Superiore ed a conoscere e comprendere alcuni importanti aspetti ed eventi che ancora lo segnano in questa esistenza.

Nella Presentazione del Corso è proposto uno tra i primi Esercizi Meditativi, svolti all’inizio del Corso stesso.

CHI SCIOGLIE IL KARMA DI FAMIGLIA

Quello che sembra difficile per uno è possibile per un altro, in quanto tutti abbiamo la stessa possibilità, ma non gli stessi tempi. I tempi sono molto importanti finché siamo nella terza dimensione e viviamo in un concetto di tempo lineare. E anche dopo, o meglio fuori dal tempo lineare, hanno il loro rilievo fondamentale, ma con connotazioni diverse e sviluppi differenti.

La nostra diversità di azione riguardo alla tempistica e alla temerarietà di intraprendenza in qualche cosa che è innovativo, ci rende più o meno disponibili ad agire per gli altri in determinate situazioni e a fornire il nostro supporto per il cambiamento di un insieme di persone. In ogni gruppo c’è qualcuno che si offre per la spinta in avanti del gruppo stesso, sia a livello consapevole che inconsapevole, quando si è su madre Terra. Tale atteggiamento può sembrare scorretto o ingiusto riguardo a chi assume il compito, ma ad uno sguardo più approfondito appare utile e comprensibile anche per chi se ne fa carico.

Ogni epoca ha bisogno di illuminazione e così ogni gruppo, ma si sa che la luce deve essere dosata per chi non la vede da tanto, per evitare che abbagli e che non sortisca l’effetto voluto. La luce è conoscenza e la conoscenza non si può dare tutta insieme, ma al contrario deve essere assimilata con i passaggi necessari per ciascuno di noi. E qui si ritorna al tempo e alla sua utilità nel mondo di terza dimensione, dove ancora prioritariamente viviamo. Le epoche sono fatte dai gruppi, che orchestrano l’insieme, e dai singoli che spingono, rompono gli schemi, hanno visioni diverse. Questi ultimi solitamente sono coloro che prendono l’iniziativa di voler infrangere pesi passati e presenti di gruppi familiari e di voler proporre una nuova possibilità ai propri cari, che amano molto.

L’amore in questa scelta è fondamentale, come lo spirito di sacrificio ad esso legato, perché sovente, se non sempre finora, tali persone sono state e sono ignorate e vilipese per molto tempo, in una o più vite. Ciò deve fare riflettere, perché un dono dovrebbe essere apprezzato nella normalità delle cose, ma nell’usualità dei fatti non è così, tutt’altro. Questo nell’Aldilà lo sappiamo e chi vuole aiutare a cambiare il karma di una famiglia o gruppo lo sa nel suo profondo e lo accetta, per quanto da un punto di vista umano possa soffrirne intensamente. Non c’è cattiveria in questo, ma c’è accettazione totale da parte di chi comanda il gioco di un gruppo. Ricordate che i grandi si fanno piccoli per insegnare e che chi trascina e spinge innanzi tutto serve.

Il concetto di servizio è strettamente collegato all’amore e al sacrificio. Solo che quest’ultimo, in una visione non solo terrena, non ha connotazioni pesanti, ma lievi come la sua parola indica, sacrum facere, fare il sacro. È una scelta che porta a visioni e responsabilità più ampie, accettate e condivise con altri a livello superiore, che fanno lo stesso percorso, uguale o più contenuto nell’espressione e nel coinvolgimento.

Nel passar del tempo il karma di una famiglia si accumula, come le tossine di un solo organismo, che nascono in particolar modo da una o più delle sue parti, ma poi si diffondono a raggiera fino ad inquinare il tutto. E quindi per liberarcene bisogna ripulire l’insieme, altrimenti nessuna sua componente starà veramente bene, neanche la più sana. In quest’ottica siamo disposti ad agire per gli altri e a prendere l’incarico di sciogliere un karma familiare a livello sottile, e così la scelta è prioritaria per tutti, per chi la sviluppa e per chi ne beneficia ancor prima di diventarne consapevole.

Inoltre, stare bene e proseguire il proprio percorso di crescita, senza dare una mano a chi annaspa ancora in situazioni vecchie, non ripaga chi è sa che siamo tutti parte di un tutto, né chi ama coloro che ha accanto. La famiglia è importante per questo, insegna a considerare l’altro come se stesso e a donare, indipendentemente dall’utilità pratica per noi. Di solito chi ama di più o prima impara a farlo è colui che ha la possibilità di condurre una famiglia. Guardate le madri, sono loro in genere che costituiscono il fulcro di una famiglia e che sono pronte a sacrificarsi per gli altri componenti. Sono anche quelle che suggeriscono i rimedi in molte situazioni e che gioiscono dei successi degli altri.

Allargato, questo stesso atteggiamento aiuta a capire che cosa fa chi infrange una situazione consolidata nel tempo e incancrenita nelle sue sfaccettature. Quando un gruppo familiare nel corso degli anni e secoli si presenta appesantito enormemente dai pesi dei singoli sia separatamente che nell’insieme, necessita l’intervento di qualcuno che se ne faccia carico e spezzi, con le proprie ricerche e energie, l’insieme che si è creato. Non sono santi o yogi coloro che lo fanno, non necessariamente, ma sono anime in cerca di una grande realizzazione, che vogliono verificarsi e dare una possibilità agli altri, in un’ottica generale d’insieme.

Sono persone che sanno fermamente, dentro di loro, che siamo parte di un tutto e che il male degli altri ci appartiene e la loro sofferenza è la nostra.

Questo cambia la visuale terrena e rispecchia quella divina. E in tale visione è utile anche per chi fa una simile scelta aiutare, nonostante le sofferenze che ciò possa portargli sul piano fisico e terreno. Capite che un grande comportamento non è mai scevro da conseguenze, neanche per chi lo attua. Ma è accettato e nell’accettazione c’è la grandezza. Così si svolge il mondo, per ora, e così contattiamo gli altri e noi stessi in fondo al cuore, dove è l’origine del nostro fare, scegliere e desiderare più profondo che possiamo avere, dove è l’origine della vita, in fin dei conti.

Chi aiuta lo sa, sia che si tratti di un gruppo familiare o no, perché sempre si tratta di famiglie di anime, che hanno aspetti, scelte, mancanze, passato e futuro in comune o simili. E qui arriviamo ad un altro aspetto dell’intervento per sciogliere il karma familiare. Il suo effetto non si limita alle persone presenti nella famiglia al momento, ma tocca tutto il gruppo familiare nel suo insieme, per il futuro e anche per il passato.

Nel futuro perché un impulso differente immette nell’insieme familiare una possibilità che prima non c’era a livello energetico, alla quale i nuovi discendenti si potranno attaccare, anche se gli attuali membri insistono a non volerla considerare. Questo perché una innovazione immessa in una famiglia diventa una possibilità ereditata da tutti, anche per chi non è a conoscenza del fatto in modo consapevole.

Nel passato, perché il tempo lineare esiste solo nella terza dimensione e quando si agisce a livelli differenti, più sottili, dove si muovono le innovazioni e tutte le azioni dettate dal cuore, il nostro operato è in uno spazio atemporale che tocca anche gli antenati. Chi ha lasciato il corpo non potrà beneficiarne fisicamente sul momento, ma ne sarà coinvolto a livello energetico nell’Aldilà e potrà averne benefici immediati e successivi nell’incarnazione futura. Considerate che nell’Aldilà è mantenuto un filo conduttore con la famiglia e la discendenza e spesso chi ha lasciato il corpo si interessa dei propri familiari sulla Terra ed è toccato dal loro comportamento.

Gli scambi esistono e ciò che fa bene a noi, a un livello più sottile, fa bene a chi con noi ha o ha avuto rapporti, anche indiretti, tanto più se si tratta di legami familiari, in quanto particolarmente forti.

Chi prende su di sé l’intervento di rottura di un karma familiare, sia esso specifico per una questione o riguardante tutto l’insieme, ha il dono e la possibilità di infrangere definitivamente un meccanismo malsano e non più in linea con le prospettive future. Per questo avrà bisogno di un grande aiuto, perché le energie con le quali entrerà in conflitto saranno molto salde e radicate. Così chi viene ad infrangere il karma familiare sarà molto aiutato sulla Terra e ben preparato nell’Aldilà, prima di scendere. Sarà anche ben testata la sua capacità e la fermezza nella decisione, perché a volte succede che qualcuno lasci il compito strada facendo, dato il suo notevole carico, come peso e continuità nel tempo. Non si tratta infatti mai di eventi rapidi, né apprezzati dai familiari.

L’incarico però, per quanto possa essere lungo, anche di vita in vita, ha una conclusione, che si realizza con il successo dell’opera o con il suo abbandono, perché è diventato ancora più oneroso del previsto e nuove circostanze spingono in altra direzione o perché, più di rado, non è più necessario. L’eventualità migliore o più agognata da chi interpreta il ruolo di frangi karma è che i membri della famiglia accettino la nuova impostazione, dato che in tal modo lo scioglimento del vecchio karma è più semplice e i suoi effetti più evidenti. Una seconda agognata soluzione è che i membri della famiglia si rendano conto del nuovo positivo, se non in vita, poco prima di lasciare il corpo o almeno subito dopo.

Nell’Aldilà è più facile avere la cognizione di corretto e no ai fini di uno sviluppo collettivo, ma chi lascia il corpo porta i propri schemi mentali, almeno in parte, e se non si è allenato un po’ prima di lasciare il corpo, è molto difficile che possa abbandonarli dopo, a meno che non sia estremamente aiutato nell’Aldilà e l’intervento di chi infrange il karma vada oltre la demarcazione vita morte, come solitamente è, e continui con perseveranza ad agire. Il che significa esserci con determinazione e consapevolezza, con amore e fede,  nei momenti più bui e nonostante tutto.

È un rischio, perché non si può avere la certezza dei risultati, in quanto tutto può cambiare in qualsiasi istante. Per questo i modificatori di karma sono molto addestrati e sempre supportati.

È un compito impegnativo, che può spezzare pesanti catene familiari molto antiche, che portano i membri della famiglia a reincarnarsi spesso nello stesso nucleo e ad appesantire ancor più i loro meccanismi, fino a che non ne avvenga la rottura. Tanto più le impostazioni di famiglia sono radicate e tanto più numerosi sono i componenti che le sostengono e tanto più tempo e attenzione richiederà il lavoro da svolgere per infrangerle e poter sciogliere il karma di famiglia o preparare il terreno perché questo avvenga. Ma un buon lavoro da sempre risultati, anche se non subito visibili in un tempo lineare.

KARMA SINGOLO, COLLETTIVO E TEMA NATALE

Il karma comprende interamente la nostra vita, la indirizza e la plasma a seconda di come ci muoviamo nelle situazioni che viviamo e di come agiamo o reagiamo alle sfide dell’esistenza. Karma significa azione, conseguenza, sfida e come tutte le parole sanscrite ha una connotazione molto più vasta di quella relegata alle singole parole di una lingua attualmente parlata. Ugualmente sono ampie le sfaccettature del karma che indirizza la nostra vita in un succedersi di eventi, che portano ad arrivare esattamente là dove è meglio per noi essere, per poter comprendere ciò che abbiamo da modificare e rivedere.

Non è una punizione, né un impedimento, anche se spesso può essere visto così, ma piuttosto una via da noi stessi tracciata in un susseguirsi di vite, che in realtà appartengono ad una sola. Il karma viene spesso considerato da un punto di vista strettamente personale, con l’idea che possiamo cambiarlo a seconda della nostra decisione del momento, ma in realtà esso ha molte sfaccettature, che si rifanno a scelte e azioni collettive, di famiglia, gruppo, luogo, nazione, continente, pianeta. E naturalmente di specie. Ognuno di noi ha principalmente i propri comportamenti da rivedere e curare, per generare unicità in pensieri, parole e azioni. Ma a volte i nostri sforzi non sono così prontamente ripagati con successi e cambiamenti, non solo perché il nostro karma passato ci porta a dover attendere, ma anche perché qualcuno che ha deciso di evolvere con noi, con il nostro consenso, non è ancora pronto.

Nell’Aldilà, che non è un luogo specifico, ma piuttosto uno stato di essere, prima di ogni incarnazione, abbiamo la possibilità di decidere e programmare, almeno in parte, l’esistenza che andiamo a incarnare e, per fare questo, abbiamo bisogno di altri interpreti della nostra futura vita. Abbiamo bisogno di qualcuno con cui confrontarci e interagire. E tutto questo deve essere stabilito prima della discesa in un corpo umano. Il che richiede un grande lavoro di preparazione. Motivo per cui siamo costantemente assistiti da guide e collaboratori che ci introducono a pratiche per noi nuove e ci assistono nel da farsi e nelle scelte che sono da effettuare prima dell’incarnazione.

Tutto questo avviene tramite il patto prenatale, che coinvolge noi con noi stessi, con il nostro Sé superiore, e con altre anime pronte ad incarnarsi. Ma non sempre le decisioni prese prima della nascita vengono messe in pratica. Spesso in realtà succede il contrario, anche e soprattutto per i tempi di attuazione. Questi richiedono una grande attenzione da parte di tutti gli attori della vita decisa prima di nascere e un tale atteggiamento è difficile che venga seguito con estrema cura da tutte le parti coinvolte. Inoltre nell’Aldilà la nozione del tempo non è come sulla Terra, né questo si muove o viene percepito in senso lineare come noi siamo stati abituati a fare.

Ciò può portare a sfasature sui momenti di attuazione di un dato comportamento tra un individuo ed un altro, perché un’intenzione ben definita prima di nascere come umani può essere tradotta in pratica con più o meno rapidità o lentezza da anime diverse. Non è mai facile adattarsi ad un corpo umano, anche se ci siamo già incarnati una miriade di volte, e inoltre, perché la nostra nascita sulla Terra sia resa fattibile, noi dimentichiamo in gran parte o quasi ciò che eravamo e continuiamo ad essere e ciò che abbiamo deciso di realizzare. Questo è un bene, altrimenti l’incarnazione ci risulterebbe insostenibile e il desiderio di tornare nella nostra condizione più sottile ci spingerebbe a disattendere le lezioni della vita terrena, indispensabili per la nostra consapevolezza, portandoci al rifiuto della vita e al suicidio.

Così la vita verrebbe interrotta e la nostra evoluzione rimandata, ma con maggior pesantezze, perché non saremmo contenti della nostra scelta, appena tornati nell’Aldilà. La prenderemmo come una forma di vigliaccheria o una scorciatoia, inutile e persino dannosa. Siamo noi i principali artefici della nostra esistenza e i primi giudici delle nostre azioni, così dobbiamo fare estrema attenzione a come ci muoviamo tra i meandri del karma, fino ad uscirne completamente fuori.

Ma, ripeto, questa svolta della nostra vita non dipende solo da noi e, inoltre, vi sono molte possibilità che le situazioni cambino o si evolvano diversamente. Quando decidiamo come vogliamo indirizzare la nostra esistenza terrena prima di nascere, noi abbiamo almeno due possibilità di svolgimento, con infinite sfaccettature. Il nostro patto prenatale decide che ci si vada a muovere in una direzione, ma prevede che questo possa accadere in una modalità o in altra.

Sta a noi scegliere la più conveniente e meno dolorosa per noi anime. In questa alternativa, vi sono sfumature più o meno sottili, che ci portano a considerare con maggiore o minore consapevolezza il da farsi. A volte abbiamo percezione che alcuni momenti siano più importanti per lo sviluppo delle nostre vite, o è come se avessimo una porta tempo che si apre dentro e davanti a noi e ci dà la possibilità di attraversarla per raddrizzare il tiro, o per avanzare più rapidamente. Così la via che avevamo abbandonato si staglia nuovamente davanti a noi e viene riunito un percorso che stavamo abbandonando, contro le nostre stesse decisioni prese nell’Aldilà.

Non vi è spazio, in tal modo, per deviare completamente da ciò che è la nostra scelta e questa diventa ineluttabile, anche se molto rimandabile in una linea temporale che consideri il poi e il prima. A questo ci dobbiamo abituare, a vedere la meta davanti ai nostri occhi interiori, per poter raggiungere lo scopo di tutta la nostra esistenza terrena in piena consapevolezza e gioia, perché è una nostra decisione, e reimpostare il tempo dal nostro punto di vista più evoluto, che può spostare, riprendere e considerare i portali spazio temporali, come più è utile all’evoluzione propria e collettiva.

La collettività, si è detto, può essere quella limitata di una famiglia più o meno ampia, o quella di un gruppo, una città o paese, una nazione, continente, pianeta o specie.

Noi come razza umana abbiamo delle responsabilità verso le specie meno evolute come possibilità di crescita e indipendenza, sia sottile che pratica. E questo nostro dovere, che noi stessi abbiamo cercato o almeno accettato nello sviluppo di apprendimento dell’anima, ci porta a dover considerare le prerogative umane ad ampio raggio, che tutti gli appartenenti al gruppo umano hanno la necessità di osservare per evolvere. Tutti, prima o poi, dobbiamo arrivare a farlo. Per questo le più antiche scritture sacre come i Veda, cioè quelle estremamente ricche di indicazioni utili per la nostra evoluzione, parlano di diversi tipi di incarnazione umana. Sai Baba dice che ci sono quattro livelli di umani, il diabolico, il sub umano, l’umano e il divino.

Come lo stesso Darwin ha constatato, scopo della vita è l’evoluzione e pertanto tutti tendiamo al divino e lì dobbiamo arrivare, dove già siamo, al di fuori del tempo. Ma finché ci muoviamo nella linea spazio temporale, in un ambiente di terza dimensione, abbiamo a che fare con il movimento avanti o indietro e con l’evolvere o il retrocedere, anche se tutto nel complesso porta all’avanzamento, perché aiuta ad acquistare conoscenza e consapevolezza, indispensabili per il raggiungimento della divinità, o realizzazione o fusione nel Tutto, o comunque si voglia chiamare.

L’attività che noi mettiamo nel rincorrere noi stessi già evoluti e nello scegliere i passi successivi che ci portano più vicini alla meta, si attua anche grazie all’altrui scelta e azione. Si è detto che non siamo staccati e indipendenti, né come umani, né come membri di uno stesso gruppo più o meno ampio e di ciò dobbiamo tenere conto, prima di svolgere le nostre attività al meglio.

Rifuggire da considerazioni etiche, che rispecchiano le nostre scelte umane e prenatali, ci allontana dalla meta, per quanto possa sembrarci il contrario. Spesso il decidere immediato, sulla base del nostro tornaconto pratico, non ci accompagna nella giusta direzione, ma ce ne allontana. Abbiamo visto che il deviare dalla meta è in realtà momentaneo e che poi si ristabilirà il percorso primario, ma tali deviazioni portano sofferenza e generano confusione di mente e sentire. Allontanano dalla divinità umana e dalla pace che l’accompagna e precede. Ecco perché non risultano convenienti, anche se sul momento possono apparire di estrema attrazione e semplicità.

Non è di facile comprensione il karma, per quanto riguarda le sue infinite sfaccettature, ma nelle sue linee guida questo è solido e puntuale in ogni suo aspetto, che si comprenda o no. Dato che tutti ne abbiamo a che fare, almeno fino a che abbiamo un corpo umano, ci converrebbe considerarlo e conoscerne i meccanismi, senza adirarsi se non raggiungiamo subito i risultati desiderati, o se le circostanze non ci vengono incontro come vorremmo. Le regole sono uguali per tutti, ma hanno diverse manifestazioni e apparenti ritardi, perché ognuno ha il proprio cammino e i propri aspetti sui quali porre l’accento. Vista così, tutto è perfetto in una visione globale e certo perfettibile nei singoli aspetti. Dipende da dove vogliamo sottolineare la nostra attenzione e poggiare lo sguardo interiore. Ma certo il karma va studiato e considerato per un’evoluzione maggiore, più rapida e gioiosa, o almeno molto meno pesante. Quando si conosce il meccanismo di qualche cosa, siamo più capaci di fluire insieme alla cosa in questione o di utilizzarla.

Allora il karma può avvilupparci e persino difenderci con la nostra compartecipazione, se siamo consapevoli della sua importanza e inevitabilità, perché ci conduce dove dobbiamo andare, che si sia deviato o no dal percorso precedentemente scelto come tema natale. Il segreto è fluire, accettare i momenti bui come inevitabili per la comprensione. Niente è una punizione, solo noi a volte ci vogliamo punire, non altri o altro. Inoltre a nessuno è dato più di quanto possa sopportare, perché noi stessi abbiamo scelto i nostri pesi e passaggi nell’Aldilà, prima della nascita fisica. E in tale decisione siamo stati aiutati e appoggiati da maestri e suggeritori, che ci hanno fatto constatare in anticipo le difficoltà e possibilità a cui potevamo andare incontro, supportandoci nella comprensione della scelta.