Per alimentarsi bene bisogna avere le idee chiare e considerare che tutto ciò che ingeriamo va a costituire il nostro cervello, il corpo e l’anima che siamo. Forma il cervello, perché le tossine appesantiscono la capacità di ragionare e di avere una visione ampia di fatti e eventi, mentre il cibo puro fornisce l’energia indispensabile per un corretto ragionamento. Dà vita al corpo, perché ogni cellula del nostro organismo è costituita dagli alimenti che prendiamo e pertanto noi siamo ciò che mangiamo, nella salute come nella malattia. Delinea l’anima, perché se il cibo è pesante e non adatto alla specie umana, crea come una coltre di fumo o nebbia profonda intorno a noi abitanti del corpo che ci ospita e che costituisce il nostro mezzo di sperimentazione nella terza dimensione.
Questa coltre annebbia la nostra vista e si va a sovrapporre alla cortina di Maya, l’illusione che ci circonda, e la nostra capacità di comprensione si riduce ulteriormente. Tutto ciò può sembrare terrificante e anche ingiusto a chi vuole elevarsi e fa sforzi notevoli per riuscirci, ma non è così. In realtà tutto dipende da noi, dalla nostra capacità di decidere, dal nostro intuito collegato con i piani Superiori e dalla volontà che abbiamo di impegnarci. La scelta e la perseveranza nel seguirla comandano nel percorso che ci porta alla conoscenza di regole base, che impostano la vita per come è. Senza determinazione in ciò che facciamo e insistenza nel mettere in pratica quanto deciso, non si raggiunge lo scopo, né la possibilità di avere la chiarezza sufficiente per conoscere la Verità oltre l’immagine della falsità.
L’alimentazione è importante anche in questo, nell’impostare un buon carattere, capace di forgiare grandi cose dentro e fuori di noi e di sviluppare cambiamenti profondi interiori ed esterni con il nostro esempio. E per cambiare un’alimentazione sbagliata ci vuole carattere. Allora anche qui sembra che sia difficile o anche impossibile raggiungere la meta del cambiamento. In realtà non è così.
Per ottenere un carattere sufficientemente pronto per agevolare il cammino di sviluppo che ci attende e poter rivedere gli errori commessi in passato e le sviste che questi ci hanno portati a compiere in tanti atti di omissione, dobbiamo innanzi tutto avere un movimento di cuore. Il cuore è la via maestra che ci porta a concludere molti passaggi, a rivedere strade percorse e non terminate, a svoltare completamente nel nostro percorso. E questo significa che un atto di dedizione a se stessi potrà fare il cambiamento nella possibilità che abbiamo di delineare un nuovo futuro.
Se per il carattere ci vuole l’alimentazione e per l’alimentazione ci vuole il carattere, per entrambi ci vuole il cuore, che ci muova verso di noi, avvicinandoci agli altri, alle possibilità che questi hanno di stare meglio con il nostro intervento. Pertanto il cuore è la via di svolta per il cambiamento alimentare, in chi deve farlo ed è l’inevitabile conseguenza di un’attitudine alimentare corretta seguita fin dalla nascita, se non viene abbandonata.
La programmazione esistente per l’essere umano è che possa essere fulcro di luce e di richiamo per le stelle su madre Terra e per questo è stato definito in un corpo che necessita di alimenti non cruenti e più naturali possibile. In realtà, l’impostazione esistente era tutta in tal modo e i cibi usati per lo sviluppo terrestre erano solo quelli vegetali e contenuti al necessario. Su altri pianeti non sono mangiati neanche questi, ma sulla Terra per adesso è prevista un’alimentazione verde e di tutti i colori di ciò che le piante offrono.
Quando ci si nutre in modo inappropriato per la propria specie e si trasmette tale inadeguatezza alla propria discendenza è inevitabile che questo generi conflitto tra anima e spirito. L’anima rimane confusa dal non potersi esprimere naturalmente e dall’essere forzata in meandri che non le competono. Esiste il libero arbitrio e questo genera le difficoltà e la risoluzione di ogni disagio epocale e personale.
L’anima siamo noi e spesso ce ne dimentichiamo, siamo il centro dell’universo per quanto riguarda il pianeta Terra, perché siamo i più portati ad evolvere e richiamare l’Alto. Ma se le nostre coordinate sono perse e noi siamo in balia dei più bassi istinti che abbiamo generato, il resto della popolazione sul pianeta è perso, completamente devastato dalla mancanza di guida che le è dovuta. Così lo sviluppo della Terra viene deviato e si crea la disarmonia che oggi si può osservare. C’è però il percorso indietro, che riporta l’originale progetto, andando avanti. Riprendere il percorso lasciato porta alla congiunzione di passato e presente in un’ottica nuova più potente, perché consapevole e la consapevolezza dà forza in più agli umani, che sono dotati del libero arbitrio.
L’anima non sa apparentemente se il cambiamento è avvenuto né tutto ciò che è successo in passato, ma è toccata dal cambiamento di rotta che le dona uno sguardo diverso. È come uscire da un percorso nella nebbia e trovarsi in una strada assolata. Questo è uno spettacolo per l’anima, che grazie all’alimentazione corretta riprende fiato e può indirizzare il corpo a fare ciò che è tenuto a fare e può gestire la mente, impresa più ardua ancora. Non basta il nutrirsi in modo corretto, però, per raggiungere i livelli agognati dall’anima, ma servono alimenti giusti per tutti gli organi di senso di cui è dotato il nostro organismo. Così toccare con mano il cambiamento in atto, quando c’è, porta l’abitatore del corpo a fare di testa sua il meno possibile e a riprendere il contatto con la parte più alta della sua mente e del cervello, che funge da catalizzatore e armonica delle forze esistenti nel cosmo a livello sottile e pranico.
Questo significa sospirare l’Elevato e riprendere il proprio percorso nella conoscenza delle cose e degli sviluppi di queste, armonizzando il Cielo con la Terra e viceversa. Come Trismegisto sostiene, noi siamo un punto d’incontro tra l’Alto e il Basso, entrambi altrettanto importanti per lo sviluppo umano e la comprensione dei fatti e delle cose. E tutto questo dipende dall’alimentazione, dal carattere e dal cuore. Un movimento di cuore può portare a redimerci e a cambiare del tutto e in modo all’apparenza inaspettato, ma un suo contrario ci limita nell’evoluzione e nella comprensione di chi siamo veramente.
Il cuore che usiamo verso la Terra e tutte le creature che ospita indica l’attenzione che abbiamo o possiamo avere verso di noi anima, parte di un tutto che conosciamo come spirito, ma che dobbiamo scoprire come anima incarnata in un solo corpo momentaneo. Non c’è alternativa al libero arbitrio e al suo utilizzo, fino a che il percorso terrestre non è concluso e la nostra sete di sapere non è appagata. Poi si vedrà!